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Dal 10 al 15 aprile 2018 a Firenze torna in scena il Medio Oriente con la 9ª edizione di Middle East Now, il festival internazionale di cinema, documentari, arte, musica, incontri ideato e organizzato dall’associazione culturale Map of Creation. La rassegna si terrà tra Cinema La Compagnia, Cinema Stensen e altri spazi cittadini, con un ricco programma di proiezioni ed eventi speciali, nell’ambito del cartellone della Primavera di Cinema Orientale. In programma una selezione di circa 40 film premiati nei migliori festival internazionali, per un viaggio cinematografico oltre i luoghi comuni tra le società dell’area mediorientale, da molti anni al centro dell'attenzione della politica e dei media internazionali. Le storie, i personaggi, i temi forti e l’attualità, attraverso i titoli cinematografici più recenti provenienti da Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Kuwait, Afghanistan, Siria, Algeria, Marocco, Sudan. Il tema del festival 2018: Hashtag # Middleast _ Director in Focus: Annemarie Jacir Tante le anteprime italiane e mondiali di film che approfondiscono temi di forte attualità Dall’Arabia Saudita, il documentario “The Poetess” (Arabia Saudita/Germania, 2017) di Stefanie Brockhaus e Andreas Wolff dedicato alla poetessa e attivista saudita Hissa Hilal, divenuta famosa in tutto il mondo grazie al talent show “Million’s Poet” e alle sue poesie contro il terrorismo e le ideologie del fanatismo islamico. Dall’Afghanistan “Rockabul” (Afghanistan/Australia, 2018) in cui Trevis Beard racconta le vicende dei District Unknown, prima band heavy metal dell'Afghanistan, e la loro grande sfida: fare musica rock in un Paese in cui è considerata satanica e la cui pratica è perseguitata. È la cucina, invece, a dare una speranza alle protagoniste di “Soufra” (Libano, Palestina, 2017), film di Thomas Morgan prodotto da Susan Sarandon, che narra l’emozionante avventura di Mariam Shaar, rifugiata palestinese che ha trascorso tutta la vita nel campo profughi di Burl El Barajneh, a sud di Beirut in Libano, che insieme ad un gruppo di donne gestisce con successo la società di catering Soufra e lotta per espandere le attività al di fuori del campo, nella speranza di un riscatto sociale. Grande attenzione alla Siria: nel documentario “Of Fathers and Sons” (Siria, 2017), vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultima edizione del Sundance Film Festival, il regista Talal Derki realizza un ritratto crudo e senza filtri del generale Abu Osama, leader islamista radicale di Al-Nusra, braccio siriano di Al-Qaeda, e del branco di giovani ragazzi che lo idolatra, seguendo il loro addestramento; di omosessualità vissuta nella società araba si parla in “Mr. Gay Siria” (Turchia, 2017) di Ayse Toprak, che racconta le vicende di Husein, barbiere di Istanbul che combatte tra la famiglia conservatrice e la sua identità omosessuale, e Mahmoud, fondatore del movimento omosessuale in Siria che vive da rifugiato a Berlino, accomunati dal sogno di partecipare al concorso Mr Gay World. Storia potente e provocatoria anche dall’Iraq con “The Journey” (Iraq. 2017, 82’), l’ultimo film del talentuoso regista Mohamed Al-Daradji, protagonista una giovane attentatrice suicida alla stazione di Baghdad, che rimette in discussione i suoi piani dopo un incontro che le cambierà la vita. E ancora, tra i tanti film daIsraele e Palestina, la vicenda incredibile e toccante al centro del documentario “Muhi - Generally Temporary” (Israele, 2017, 87’) di Rina Castelnuovo-Hollander e Tamir Elterman. Protagonista Muhi, ragazzino di sette anni di Gaza, vivace e coraggioso, che ha vissuto tutta la sua vita in un ospedale israeliano, dove è stato accolto da piccolissimo a causa di una grave malattia autoimmune, conquistando l'affetto di tutti, oltre i paradossi della situazione in cui vive. Tra gli eventi speciali in programma: _ Le mostre People’s Salon e Flying Boys della fotografa irachena Tamara Abdul Hadi _ “Our Syria. Recipes from Home”: il libro sulle storie della cucina siriana di Dina Mousawi e Itab Azzam Inoltre, un ricco programma di eventi, incontri, “Il Punto delle 19.30” a cura di Felicetta Ferraro, mostre di arte contemporanea, eventi musicali, food tasting, performance, e da questa edizione anche teatro contemporaneo. Middle East Now è organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta, il contributo di Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze - Osservatorio per le Arti Contemporanee, Oxfam Italia, Gruppo Why the Best Hotels Firenze, con il supporto di FST-Fondazione Sistema Toscana, La Compagnia, New York University Florence – Villa La Pietra, Ponte33, Azalai Travel Design, in partnership con Fondazione Istituto Stensen, Meltin’Concept / Let7, Fondazione Studio Marangoni, e altre istituzioni e partner locali e internazionali.
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