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giovedì 18 aprile 2024

Patto tra Comune di Firenze e Comunità islamica: un passo avanti verso la convivenza

08-02-2016
Giornata storica per i rapporti tra la comunità islamica e quella cristiana di tutta Italia: è stato siglato stamani in Palazzo Vecchio il patto di cittadinanza tra il sindaco Dario Nardella e Izzedin Elzir, Imam di Firenze e Presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia (Ucoii).

Un patto nel segno del dialogo, dell'apertura, della convivenza: "Si tratta del primo caso in Italia - ha dichiarato Nardella - è un accordo che impegna Amministrazione comunale e comunità islamica a compiere un passo in avanti in termini di trasparenza, apertura e disponibilità a confrontarsi, per arrichire la cultura degli altri con la propria". Voluto fortemente dal sindaco all'indomani degli attentati terroristici di Parigi, il patto è nato dalla volontà di combattere la "paura dell'altro" con la conoscenza reciproca, il fondamentalismo con la cultura e il rispetto: "Dopo i fatti di Parigi chiamai Izzedin - ha ricordato Nardella - e gli dissi che il passo più importante doveva essere compiuto da loro, per dimostrare di essere insieme a noi a combattere la guerra contro il terrorismo, l'odio e la violenza". Un appello subito raccolto dall'Imam di Firenze che a Palazzo Vecchio ha confermato l'importanza di questo patto: "Di fronte alla situazione che stiamo vivendo, l'accordo vuole essere un atto di responsabilità nei confronti dei nostri concittadini - ha spiegato Elzir, ricordando come siano stati vissuti momenti particolarmente difficili in Italia ("quasi peggio che in Francia") dopo i tragici fatti di Parigi - Era necessario dare una risposta forte, un segno di tranquillità ai nostri concittadini. Dobbiamo comportarci come dei veri vigili del fuoco - ha proseguito l'Imam - appena qualcuno prova ad accendere un fuoco, dobbiamo andare a spegnerlo". Una forte alleanza, quindi, nella lotta al terrorismo e al razzismo, "che nasconde solo ignoranza - ha sottolineato ancora una volta Nardella - perché quando non si conosce abbastanza, si ha paura e si teme per la propria incolumità".

Punto di partenza dell'accordo è il rispetto della Costituzione Italiana, la base per una convivenza civile: "Il patto parte del riconoscimento dei valori stabiliti dalla nostra Carta, nella quale tutti ci riconosciamo", ha affermato il sindaco. I punti cardine dell'accordo sottoscritto, infatti, sono chiari: sermone del venerdì in moschea da pronunciare non solo in arabo, ma anche in italianotraduzione della lettura dei versetti del Corano; apertura di una bacheca informativa presso i luoghi di preghiera, ovvero di uno sportello che vada a promuovere iniziative e servizi a Firenze, così da permettere alla città di essere presente, essere raccontata. "I luoghi di culto devono essere aperti - hanno affermato sia Elzir che Nardella, il quale ha aggiunto come i musulmani fiorentini debbano sentirsi "parte attiva della comunità e la stessa promozione della lingua italiana è un gesto di concreta volontà per non restare chiusi nel proprio cortile".

Il patto è nato qui, in una Firenze che si conferma ancora una volta città del dialogo, dell'accoglienza e dell'apertura, ma non va dimenticato come sia frutto di una collaborazione maturata anche con la città di Torino. Domani il sindaco e presidente nazionale di Anci Piero Fassino sottoscriverà un "patto di condivisione" con la rispettiva comunità islamica, ma il percorso non si concluderà qui: l'intento, come ricordato in conclusione dall'imam Elzir, "è di portarlo in tutte le altre Regioni italiane, mettere in atto questo processo culturale dove crescere insieme, verso un futuro migliore".

di Alessandra Toni