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venerdì 19 aprile 2024

Visioni Shakespeariane Reloaded: ''Racconto'' di Aniello Nigro al Teatro di Antella

29-10-2016

Sabato 29 Ottobre, alle ore 21.00, il palcoscenico del Teatro di Antella, in via Montisoni, apre al ciclo Visioni Shakespeariane Reloaded con "Racconto" di Aniello Nigro, interpretato da Roberto Giovenco, Ettore Marrani per la regia di Kasper Novak. Tratto dal "Racconto d’Inverno" di William Shakespeare la produzione di Officina dei tratti apre il sipario sui due superstiti di chissà quale tragico avvenimento che ha portato al disfacimento di un’intera compagnia teatrale. Robert e Pandosto vengono chiamati solo nel giorno dell'anniversario di Shakespeare, ogni volta per mettere in scena una delle sue opere. Tra le mille difficoltà che il testo di Racconto d'Inverno pone, i due riescono nel compito grazie al coinvolgimento del pubblico, parte integrante di un divertente gioco di teatro nel teatro (ingresso 13/11 euro).

Domenica 30 ottobre alle 17, per il Progetto Piccoli “Gran Circo Britannia” da “Re Lear” di Shakespeare, in collaborazione con AGITA Teatro, con Sara Benedetti, Alberto Bindelli, Tommaso Blumetti, Andrea Bolzoni, Matilde Montigiani, Agnese Pompeo, Agnese Salemme.
Partendo dalla lettura della riduzione per bambini dei fratelli Lamb (1807) e dalle suggestioni della versione della Mazzucco, la storia di Re Lear viene rappresentata attraverso il gioco teatrale con freschezza e ingenuità infantile. Il risultato del processo di lavoro è un Re Lear tragicomico, ambientato nello spazio allegorico del circo, dove tumultuosi sentimenti come amore, odio, rabbia, tradimento, crudeltà e vanità trasformano la Britannia nel “gran circo delle passioni umane” (ingresso 7 euro, gratis sotto i 4 anni).

Spiega il direttore artistico Riccardo Massai: "Io credo che il teatro debba tendere a essere archetipo, modello, riferimento. Per questo motivo lavoriamo da anni per un teatro diverso, un teatro dell'accoglienza, che ospiti e metta in relazione una comunità di artisti che si riconoscano tra di loro perché condividono dei valori. E forse condividano anche, per certi versi, una difficoltà a far sentire la propria voce. Lo spirito che abbiamo cercato di salvaguardare è proprio teso a sostenere proposte che in alcuni casi non avrebbero possibilità altrove. In questo senso la mia direzione artistica è tesa a far emergere il segno degli altri, la voce degli altri e a mostrare un altro teatro possibile".

Info: www.archetipoac.it