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venerdì 19 aprile 2024

''All Over'', la mostra delle opere di Cannavacciuolo in luoghi insoliti di Firenze

17-01-2018

Luoghi pubblici, istituzionali e privati, come il reparto di Ortopedia Oncologica di Careggi, il Liceo Artistico di Porta Romana, la BiblioteCaNova Isolotto, l’ufficio dell’Assessore al bilancio a Palazzo Vecchio, lo  studio di un  Avvocato, lo studio di uno Psicanalista, un negozio antiquario, la casa di un collezionista e l’abitazione della stessa curatrice. Queste ed altre le sedi del percorso espositivo "All Over", la mostra dell'artista napoletano Maurizio Cannavacciuolo si sviluppa in maniera diffusa e pervasiva per la città di Firenze, fino a domenica 8 Aprile.

Come suggerisce il titolo desunto dall’arte e dalla critica americana degli anni ’50, l'esposizione, a cura di Rubina Romanelli e patrocinata dal comune di Firenze, si articola in luoghi espositivi eterogenei e non generalmente dediti all’arte, occupando quindi sedi di diversa natura e in cui arte e artista si mettono in dialogo con essi, con chi li occupa e con il pubblico che li frequenta. L’arte si mescola alla vita attraverso una contaminazione reciproca dove si riscoprono dunque i legami tra arte contemporanea e i centri di formazione artistica, artigianale e le istituzioni pubbliche e sociali. L’arte ritrova una dimensione pubblica e di apertura.

Il progetto si è sviluppato in uno scambio tra artista, luoghi e persone che vi lavorano e che li vivono. In ogni sede, si possono trovare una o al massimo due opere, così che il pubblico possa fruirne pienamente. Un rapporto, quello tra opera e spettatore che diventa quindi biunivoco, alla pari, dove è possibile dedicare il giusto tempo e le giuste energie ad ogni singolo lavoro. La curiosità, nata dall’aver ricercato l’opera in un percorso attraverso la città, contribuisce all’instaurazione di questo rapporto, alla fruizione dell’opera e alla scoperta dei luoghi, ricchi anch’essi di contenuti. Il titolo All Over gioca anche sulla sua ambiguità di significato, in quanto significa sia “ovunque”, “dappertutto”, che “tutto finito”, come a indicare un cambiamento di rotta, una rottura col passato.

La mostra è il primo progetto di "Benci Art" nato da un’idea di Sergio Risaliti, Rubina Romanelli e Lorenzo Segre che nel suo Benci House (Via dei Benci, 15), piccolo luxury guest house, ha deciso di legarsi al mondo dell'arte e di offrire al suo pubblico internazionale uno spaccato sull'arte contemporanea, soprattutto Italiana.

Info: http://bencihouse.it/