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venerdì 29 marzo 2024

Presentazione Rapporto CISF 2014: ''Le famiglie di fronte alle sfide dell'immigrazione''

16-01-2015

Al Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira (via de' Pescioni, 3 - Firenze), si è tenuta la presentazione del Rapporto Centro Internazionale Studi Famiglia 2014, ovvero la pubblicazione biennale basata su una ricerca su un campione di 4.000 famiglie italiane, che esplora la "variabile familiare" dell'immigrazione sia dalla parte di chi emigra sia dalla parte di chi si trova a ospitare gli "immigrati".
Affidata a centri di ricerca e a specialisti in varie discipline, il Rapporto Cisf dimostra che la famiglia è uno dei fondamenti della società, una risorsa per l'integrazione e veicolo di incontro tra culture.
Gli effetti del processo di emigrazione sulle caratteristiche e sulle dinamiche della struttura familiare sono molti e sono complessi ed è importante cominciare a porre la famiglia all'interno dell'analisi dei fenomeni migratori, poichè è proprio all'interno della famiglia che si elabora la decisione di partire e il processo di inserimento nel nuovo contesto sociale.

Se dalla parte di chi emigra, emigrare significa "scelta", investimento e strategia di un percorso che può dare un'opportunità alla propria famiglia per un futuro migliore; significa anche frammentazione, distaccamento dai propri cari, dalle proprie origini e dalle proprie reti relazionali (tanto che si parla di "famiglie amputate"), adattamento, confronto con realtà diverse e ricongiungimento (che non è un momento semplice e felice come si potrebbe pensare; bensì è molto delicato e conflittuale, dal momento che la riunione della famiglia avviene in un contesto sociale, politico- economico e culturale diverso, che vede stravolgere i ruoli e gli status sociali precedenti dei componenti della famiglia).
Dalla parte degli ospitanti significa invece comprensione ed interpretazione di modelli culturali, usanze e tipologie familiari molto lontane e questo è un processo altamente complesso. Il Rapporto Cisf dimostra infatti, per esempio, che per la maggioranza del campione intervistato, le famiglie immigrate sono viste come fonte di costi sociali, poichè si ritiene che gli immigrati ricevano dallo stato più servizi e garanzie di quanto versino (quando in realtà è esattamente il contrario, come sempre il Rapporto Cisf mostra).

La famiglia immigrata deve essere vista come possibilità di avvicinamento e di mescolanza, come ponte tra gli individui e non come barriera. E per far questo è necessario un coinvolgimento e un interessamento da parte di tutte le istituzioni internazionali, nazionali e locali, affinchè possa nascere un modello regolativo e normativo, relativo ai modelli di accoglienza e di assistenza, innovativo in cui la famiglia sia una risorsa di riconoscimento reciproco, in una società realmente interculturale "capace di valorizzare la diversità di storie, tradizioni e valori, all’interno di una piattaforma unitaria di cittadinanza per tutti, dove ciascuno sappia riconoscere i propri doveri e possa riscuotere i propri diritti".
I settori di intervento devono riguardare la tutela del minore immigrato non accompagnato, la protezione e la garanzia dei loro diritti; ma anche le politiche per l'edilizia urbana e la scuola che sfavoririscano la "ghettizzazione" e favoriscano l'incontro in stessi spazi e in stesse strutture durante la quotidianità per creare reti di scambio e di aiuto. Iniziative che provvedano centri di ascolto, di formazione, di informazione e sportelli di consulenza (legale e medica) gratutita per gli "immigrati".
In una società in continua mutazione e in continuo contatto, diventa compito sociale di tutti impegnarsi nel confronto e nel riconoscimento reciproco, in modo da creare una nuova cittadinanza condivisa, una Rete solidale e una società multietnica e multiculturale; e la famiglia diventa, in questo processo, un elemento fondamentale su cui riflettere e su cui agire concretamente poichè ne dipende la nostra "cosa pubblica" e la nostra società futura.

Sono intervenuti in questo dibattito: Francesco Belletti (Direttore CISF di Milano), Anna Maria Bertazzoni (Direttrice Istituto degli Innocenti di Firenze), Cristina Molfetta (Pastorale Migrantes di Torino), Padre Stefano Messina (Pastorale Migrantes Diocesi di Firenze), Claudio Barsacchi (Patrocinato Acli) e Gianni Fini (Presidente Forum Toscano Associazioni Familiari).

di Alice Santaniello