Città di Firenze
Home > Webzine > Giovani Reporter > ''La gatta sul tetto che scotta'' al Teatro della Pergola: incontro con la Compagnia Teatrale
sabato 20 aprile 2024

''La gatta sul tetto che scotta'' al Teatro della Pergola: incontro con la Compagnia Teatrale

19-01-2015

Riavvio importante, "col botto", quello del Teatro della Pergola che, "tra i molti motivi di soddisfazione, vanta sicuramente quello di ospitare la prima nazionale con debutto assoluto dello spettacolo "La gatta sul tetto che scotta" di Tennessee Williams", afferma il Direttore Generale della Fondazione Teatrale della Pergola, Marco Giorgetti.
In scena dal 20 al 25 Gennaio, la regia è di Arturo Cirillo che, durante la conferenza stampa, ha stuzzicato la curiosità delle persone in sala, raccontando delle tematiche, della rete, dell'intreccio emotivo di uno dei testi più famosi dello scrittore americano (suo secondo premio Pulitzer nel 1955). "È difficile trovare in questo autore dei personaggi non risolti, dei personaggi di cui sia difficile trovare una propria emotività. Williams non sembra avere paura del melodrammatico e dell'eccesso, anzi, li usa come parte della nostra vita; e forse, proprio perché non ha paura del falso e dell'esagerato, riesce per contrasto o completamento a trovare il vero". Cirillo ha voluto infatti marcare le tematiche inquietanti e complesse di questo testo teatrale, che possano risultare universali e penetrabili a tutti in quanto esseri umani; senza andare alla ricerca della comprensione del mondo degli Stati Uniti del Sud negli anni '50, ha voluto dare spazio a temi e questioni senza tempo (come la famiglia, l'ipocrisia, l'omosessualità) e all'emotività e alla sensibilità degli attori.
Vicende familiari, passioni, amori omosessuali e invidie tra ipocrisia e verità: nascosto sotto le mere convenzioni di una famiglia dedita al successo e ai soldi, c'è l'ossessione di un'idea di amore impossibile, "il sogno di due uomini che si innamorano, di una donna che fugge dalla povertà della sua infanzia e che afferma il suo diritto alla felicità, di un dispotico e misogino padre imprenditore che scopre, davanti all'ipotesi della propria morte, fragilità e tenerezza per il figlio alcolizzato, sportivo fallito; ma anche il sogno della moglie di lui, donna abituata a fare di se stessa la rappresentazione vivente di una bugia ma che alla fine non potrà che farsi abitare dalla propria infelicità. E ancora, l'altro figlio, avvocato rampante e prolifico di prole, e sua moglie, arrivati in casa per impossessarsi dell'eredità del padre morente, portatori di fasulli "nidi d’amore", ma in fondo drammaticamente vittime di carenze d'affetto; e un prete godurioso, mosso dai beni terreni e dal materiale, e un medico burocrate del dolore e della salute umana".

A dare vita a questi personaggi e alle loro sfaccettature sentimentali, Vittoria Puccini nei panni di Maggie "la gatta", che, al suo primo esordio teatrale, si dice entusiasta di questa esperienza con cui sentiva la necessità di confrontarsi (necessità venuta dopo lunghi dubbi e paure) e continuamente stimolata da questo "personaggio pieno di vita, emblema della donna che vuole amare e essere amata e non essere intrappolata in rapporti falsi, formali e di superficie, e che fa dell'istintività il carattere dominante". Ad affiancarla sulla scena, Vinicio Marchioni (sì, proprio "Er Freddo" di Romanzo Criminale), che interpreta Brick, felice anch'egli di quest'interpretazione e della collaborazione con Cirillo, "regista e attore estremamente generoso, che si dà e ti dà". E come sottolinea lo stesso regista, uno spettacolo teatrale per funzionare ha bisogno di tutti, non solo dei due protagonisti: è necessaria e egualmente importante la presenza degli personaggi affinchè si crei equilibrio e armonia sul palco. Vediamo quindi Paolo Musio come padre di Brick, in una delle scene catartiche dello spettacolo, quella del confronto padre-figlio; Franca Penone nel ruolo della madre che "cerca sempre di trainare la famiglia verso qualcosa di positivo, ma in reatà nasconde un'interiorià devastata"; e ancora Salvatore Caruso nei panni sia del medico che del reverendo, personaggi che "rispecchiano perfettamente quel mondo spietato dell'ipocrisia che Williams descrive"; e infine Francesco Petruzzeli (ex allievo di Cirillo) e Clio Cipolletta che interpretano rispettivamente il fratello minore di Brick, Gooper, e la moglie Mae, spieatata e cattiva coppia.

Uno spettacolo ricco di "ginnastica emotiva" e scavi emozionali e psicologici, in cui i "personaggi si rompono, vanno in frantumi, facendo molto rumore, anche se ci sarà l'ipocrisia di chi dirà che non ha sentito niente, di chi non si è accorto che c'è una casa che brucia e sopra al tetto una gatta che scotta ma che non vuol proprio sapere di saltare giù".

Se siete interessati allo spettacolo: www.fondazioneteatrodellapergola.it

di Alice Santaniello