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giovedì 25 aprile 2024

Cerimonia di inizio festeggiamenti per il 150° anniversario di Firenze Capitale

03-02-2015

I festeggiamenti per il 150° anniversario di Firenze Capitale hanno avuto inizio nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio; Salone che nel 18 Novembre 1865 ospitò la Camera dei Deputati del giovanissimo Regno d'Italia e data, quella del 3 Febbraio dello stesso anno, in cui il Re Vittorio Emanuele II fece il suo ingresso nella nuova Capitale.

"La notizia di Firenze Capitale fu accolta dai fiorenti con grazia e gioia, ma anche con diffidente preoccupazione e reazioni allarmate e tumultuose, poichè significava costi economici, politici e sociali e trasformare la magica città di Dante, di Michelangelo e di Machiavelli nella Capitale di uno Stato accentrato. Tuttavia, questo ruolo, questo passaggio, anche se per soli cinque anni fino al 1870, ebbe su Firenze una fortissima influenza: significò infatti trasformazione urbanistica e architettonica, cambiamento sociale e mentale che le donarono, oltre la gloria e la fama che aveva già per il suo patrimonio culturale e artistico, un tratto maggiormente internazionale", queste le parole del Sindaco Dario Nardella che ha dato il via ad una serie di appuntamenti e progetti che per cinque anni animeranno la città in ricordo del suo essere stata Capitale. Il contributo di Firenze nella costruzione dell'Unità d'Italia è stato il suo patrimonio conoscitivo, la sua cultura della sapienza e il suo possesso linguistico, poichè è nel "bel parlante fiorentino", come apostrofa Manzoni, che si trovano le radici dell'italiano e per un Paese "nuovo" in cerca della propria identità e unità, la lingua, la cultura e la scolarizzazione sono elementi fondanti almeno quanto, se non di più, dei confini politici, della moneta unica e delle leggi. Non si tratta però di una sterile celebrazione malinconica del passato, poichè dobbiamo interpretare cosa significa, ad oggi, essere stati Capitale del nostro Paese: "Firenze è infatti città della creatività, della moda e dell'economia; ma anche città che forma le generazioni attraverso istituzioni internazionali e europee, portatrice di messaggi di solidarietà e pace grazie a personaggi importanti come Giorgio La Pira, simbolo di globalità e unicità, proprio come la statua di Dante in piazza Santa Croce, emblema culturale intergenerazionale".
Sono intervenuti alla celebrazione anche il Presidente del Consiglio Comunale di Torino Giovanni Andrea Porcino, che ha ricordato il passaggio del testimone da Torino a Firenze, e la Vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, che ha esaltato i valori grazie ai quali il capoluogo toscano è stato scelto per il ruolo di Capitale, "valori come libertà, democrazia, autonomia, bellezza e rispetto dell'arte del dialogo rendono Firenze ancora oggi la perla del mondo". E ancora, il Presidente del "Comitato promotore Firenze Capitale" Eugenio Giani ha ripercorso le tappe storiche che hanno portato all'Unità e sottolineato come la città toscana abbia avuto, inizialmente, ruolo di protagonista attivo in questo processo storico e successivamente il privilegio di testimoniare il rinnovamento e il progresso civile della città, che, grazie all'intervento architettonico-urbanistico di Giuseppe Poggi e al passaggio di vari personaggi illustri della storia della letteratura italiana come Manzoni e Artusi, diventò simbolo di vera modernità e apertura fisica e spirituale. "Per questo gran parte degli eventi ideati per questi cinque anni sono legati alla cultura, all'architettura e alla volontà di rileggere i grandi personaggi del passato e nascono da una partecipazione straordinaria e di coscienza di tutte le istituzioni culturali, sociali ed economiche della città".

La cerimonia è stata intervallata da letture di brani tratti dalla cronaca del tempo a cura degli studenti del laboratorio teatrale "La Stanza dell’Attore" del Liceo Classico Michelangiolo e da quella da parte di Toni Servillo della poesia "La città" di Pablo Neruda, attore che si è detto molto entusiasta di partecipare alla manifestazione di questa città da sempre onorata, perchè "culla e capitale del teatro, che ha ospitato grandi teatranti ed esperimenti scenici".
La commemorazione si è conclusa, così come è iniziata, con l'Inno Nazionale eseguito dagli allievi del Conservatorio di Musica L. Cherubini ed è stata presentata dallo scrittore e archeologo Valerio Massimo Manfredi.

di Alice Santaniello