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venerdì 29 marzo 2024

Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo a Palazzo Strozzi

01-03-2012

Il 2012 è l'anno in cui ricorre il cinquecentenario della morte di Amerigo Vespucci. La Fondazione Palazzo Strozzi celebra con la rassegna Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo i legami della città con alcuni grandi artisti americani, nel periodo dalla metà dell'Ottocento al primo conflitto mondiale. L'esperienza vissuta da questi pittori che soggiornarono a Firenze e in Toscana è possibile riviverla attraverso i trentadue quadri della mostra. Attraverso i dipinti è inoltre possibile ricostruire la vita e l'attività degli americani a Firenze e quella di intellettuali, collezionisti, scrittori. Una mostra con una forte componente femminile dove le donne sono spesso rappresentate per evocare un sentimento di innocenza e  purezza, quella fiducia e speranza nel futuro incarnata dalla giovane nazione americana. Durante la conferenza stampa di presentazione in cui erano presenti tra gli altri James Bradburne, Direttore Generale della Fondazione, Francesca Bardazzi e Carlo Sisi, curatori della mostra, è intervenuta a nome del Comune di Firenze l'Assessore al Turismo Cristina Giachi sottolineando l'importanza della mostra nell'anno Vespucciano e la volontà di "dare un nome al futuro" per tutti gli eventi che ci accompagneranno durante l'anno.
"Firenze per gli americani è stata un mattone importante per il futuro - ha detto l'Assessore Giachi - cosi com'è stata la loro terra per il navigatore fiorentino e rappresenta il nostro presente.
I pittori cercavano una bellezza nel passato, per le loro ispirazioni, ma questa bellezza è una realtà che c'era e c'è ancora. Questa bellezza dell'arte parallela a quella della nostra terra, c'è stata donata attraverso le opere di questi artisti. Tutto ciò che ci circonda, riproposto attraverso gli sguardi e le impressioni di persone che venivano da fuori deve essere un motivo di umiltà e non di arroganza per vantarsene ma un impulso per continuare a migliorarsi".

di Jacopo Naldi