
Giungerà questo mese in
Toscana la
"Carovana Internazionale Antimafie". La manifestazione itinerante, formatasi per la prima volta nel'94 all'indomani della "Stagione delle Bombe" che legò con un filo di sangue Firenze, Milano e Roma, avrà come
titolo dell'edizione 2013: "Se sai contare inizia a camminare", prendendo spunto da uno dei martiri della mafia: Peppino Impastato, di cui ricorre in questi giorni l'anniversario della morte.
Nata per denunciare poteri e prepotenze esercitati dalle organizzazioni criminali sui territori, oltre che per rendere visibili i tanti esempi positivi di antimafia sociali,
attraverserà la Toscana dal 17 al 25 maggio prossimi, e avrà come appendice finale il 5 giugno per la chiusura in contemporanea della sedicesima edizione nel capoluogo toscano, a Roma e a Milano.
Come sempre,
a promuovere la Carovana saranno
Arci Toscana,
Avviso Pubblico,
Libera Toscana, in collaborazione con
Cgil,
Cisl,
Uil, con il sostegno della
Regione Toscana.
In calendario ben 14 incontri, 12 assemblee nelle scuole superiori, 7 tappe davanti a beni confiscati in Toscana e ancora: spettacoli teatrali, animazione per bambini, decine di cene, pranzi e aperitivi della legalità nei Circoli Arci. L'arrivo è atteso
a Firenze per il
17 maggio prossimo in occasione dell'
apertura della decima edizione di Terra Futura alla Fortezza da Basso.
Alle 10 si terrà l'incontro
"Tutti uno e ognuno - azioni sociali contro le mafie", al quale parteciperà
Angelo Corbo, membro della scorta di Giovanni Falcone.
Nel pomeriggio,
alle 17, è in programma
"Le voci giovanili dell'antimafia sociale", incontro
condotto dall'attice Daniela Morozzi, con ragazzi e ragazze in partenza per i campi estivi organizzati sulle terre espropriate alle mafie.
L'
altra tappa fiorentina è prevista per il
22 maggio, per ricordare la strage di via dei Georgofili del '93: il procuratore della Repubblica di Firenze
Giuseppe Quattrocchi incontrerà studenti e studentesse. Previsto inoltre un
pranzo con i lavoratori della Nuovo Pignone e un
aperitivo in piazza Pitti, davanti ad un bar sequestrato per infiltrazioni camorristiche.
di Simone Piccinni