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martedì 16 aprile 2024

Pacos de Ferreira-Fiorentina, Montella: ''In coppa riprenderemo il nostro cammino''

27-11-2013

Sarà una Fiorentina sperimentale quella che affronterà il Pacos de Ferreira giovedì in Europa League. In Portogallo mancherà la spina dorsale viola: Giuseppe Rossi, Joaquin, Pasqual, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez. Assenze eccellenti. E poi non scordiamoci di Vargas, Wolski, Rebic e Vecino, indisponibili perché non inseriti nella lista Uefa. Altro che turnover, una vera e propria rivoluzione come forse non si era mai vista durante la gestione Montella. Per Guimaraes partiranno anche cinque giovani della Primavera: Lezzerini, Fazzi, Madrigali, Empereur e Capezzi, quest’ultimo già "battezzato" nel calcio dei grandi col Pandurii in Romania.

La partita non ha niente da dire sotto l’aspetto della classifica vista la qualificazione ai sedicesimi in cassaforte, ma un’altra prestazione deludente dopo quella di Udine non farebbe certo felice mister Vincenzo Montella. E con lui, i tifosi. Lunedì al Franchi arriverà il Verona di Toni e Romulo e presentarsi alla sfida con gli scaligeri con due (eventuali) sconfitte alle spalle non gioverebbe al morale e all’autostima dei gigliati.

La gara di giovedì sarà importante soprattutto per le seconde linee che dovranno sfruttare al meglio l’occasione per aumentare il loro minutaggio e mettere in difficoltà l’aeroplanino nelle scelte tattiche future. Parliamo di Marcos Alonso, Ilicic e Iakovenko. Insieme all’ex Bolton, dietro dovrebbero partire Roncaglia, Compper e Savic. Lo spagnolo non ha mai convinto al cento per cento, sempre molto disattento in fase difensiva e poco propositivo in avanti. Peggio ha fatto lo sloveno. Il numero 72 viola sta diventando un mistero, mai un guizzo, mai una giocata delle sua in campo. Sembra un corpo estraneo agli schemi del tecnico campano. A Udine da lui ci si aspettava un colpo di classe e, invece, ha risposto con un paio di azioni sconclusionate. La società crede nel giocatore e difficilmente se ne libererà durante il mercato di gennaio. Fatto sta che per ora sull’ex Palermo aleggiano "nove milioni di dubbi", vale a dire la cifra sborsata in estate da Daniele Pradè a Maurizio Zamparini. Anche l’ucraino è una delusione e le numerose tribune collezionate in Serie A testimoniano quanto sia indietro nella personale classifica di gradimento di Montella.

Già scritto della difesa, in porta potrebbe giocare Munua. A centrocampo, sicuro titolare Aquilani (squalificato col Verona), ai suoi lati Mati Fernandez e uno tra Bakic e Ambrosini. In attacco tridente inedito con Ilicic, Iakovenko e Matos Ryder, bomber di coppa con tre gol segnati.

Breve nota su Mario Gomez. Nella giornata di martedì 26 novembre, l’attaccante si è recato a Monaco di Baviera per un controllo dal professor Muller Wolfhart, medico del Bayern Monaco e della nazionale tedesca. La visita specialistica "ha confermato – si legge su violachannel.tv - la guarigione della lesione distrattiva del legamento collaterale mediale del ginocchio.
La presenza di una infiammazione alla zona della zampa d’oca, suggerisce cautela nella ripresa agonistica completa, che sarà possibile alla scomparsa della sintomatologia dolorosa. Il calciatore proseguirà le terapie del caso a Monaco e rientrerà in Italia nei prossimi
giorni".

Dallo stadio "Dom Alfonso Henriques" di Guimaraes, le parole di Vincenzo Montella:

"A Udine è stato sbagliato l’approccio al secondo tempo della partita, nel primo mi era piaciuta molto. Ai ragazzi ho cercato di spiegare dove abbiamo sbagliato.
Preoccupato per Gomez? Abbiamo dei giovani che possono trarre benefici da questa assenza forzata di Gomez. Sappiamo che quando subisci un infortunio c’è il richio che i tempi si allunghino un po’. Non mi piango certo addosso.
Ho lasciato a casa alcuni giocatori perché credo abbiano bisogno di riposare e non incorrere in eventuali rischi. Non credo che riposeranno visto che si allenano. Non ho dubbi che domani riprenderemo il cammino mostrato nell’ultimo anno e mezzo.
La volontà è quella di fare sempre il massimo, quindi anche in Europa League daremo il cento per cento nonostante la Champions sia più prestigiosa. L’obiettivo è stare sempre concentrati e cercare di fare il meglio.
Ad Udine c’è stata frenesia: nel primo tempo abbiamo corso in maniera ordinata, nel secondo cercavamo di recuperare il risultato in maniera sbagliata. Il nostro è un gioco omogeneo, non l’abbiamo fatto domenica nella ripresa. La frenesia porta alla poca lucidità.
Sento troppo abusare dell’espressione 'salto in avanti'. Bisognerebbe capire qual è il massimo che possiamo chiedere a questa squadra: piace a tutti vincere tutto.
Ho portato qua i giocatori meno stanchi e che potrebbero dimostrare di più. Noi favoriti per la vittoria secondo Calisto
(allenatore del Pacos, ndr)? Mi auguro che se ne ricordi e che ci faccia vincere.
Ilicic? E’ un giocatore importante, forte, abbiamo investito tanto su di lui. E’ difficile da recuperare, domenica per quanto è stato in campo ha fatto una prestazione superiore ai compagni, ma è troppo facile andare ad additare lui come colpevole. Considerando come è arrivato fisicamente alla partita di certo non potevo chiedergli di più
".

Stefano Niccoli