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giovedì 28 marzo 2024

Condizioni di lavoro

13-05-2005

La fabbrica crollata l’11 aprile scorso in Bangladesh, probabilmente in seguito allo scoppio di una bombola di gas, era una costruzione originariamente di quattro piani, a cui ne erano stati aggiunti cinque, costruita tre anni fa senza permessi su un terreno paludoso. Nella fabbrica della Spectrum Fashions in Bangladesh i lavoratori venivano impiegati in violazione delle norme internazionali e di quelle nazionali: impiego notturno di donne e bambini di 15 anni, orari di lavoro eccessivi e negazione del giorno di riposo settimanale, paga di 700 taka, equivalente a 10 euro al mese, mentre la paga minima, che non viene aggiornata dal 1995, è di 930 taka. Secondo l’ITGLWF (Confederazione internazionale dei sindacati del settore tessile, abbigliamento e calzaturiero), quanto accaduto pone la questione della credibilità dei codici di condotta e di come vengono applicati dalle imprese tessili europee, che, nella irresponsabile ricerca di prodotti a prezzi il più possibile bassi, ignorano gli abusi nei confronti dei lavoratori, pagano il prezzo del loro sfruttamento e, nella maggior parte dei casi, sono la causa dell’attuale situazione di crisi del settore. I sindacati chiedono che tutte le imprese del settore rendano pubblici gli elenchi dei propri fornitori, consentendo ai sindacati e alle organizzazioni della società civile di verificare le condizioni di lavoro. Il rifiuto a compiere questo atto di trasparenza, secondo l’ITGLWF, indicherebbe solo la volontà di non essere individuati come agenti di sfruttamento.

di Duccio Tronci