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sabato 20 aprile 2024

2005: anno nero per i diritti umani

12-01-2006
Per il rispetto dei diritti umani nel mondo il 2005 è stato davvero un anno nero. Il giudizio viene dall'iniziativa di governance globale dell'Economic Forum del 2005, appena pubblicato, che sottolinea il declino dei diritti umani nel 2005 e fornisce la deprimente valutazione di due punti su una scala che ne prevede dieci. Alcuni governi hanno giustificato con la minaccia terroristica permanente le restrizioni dei diritti fondamentali quali il diritto di non essere torturati e il diritto di espressione. L’incapacità della comunità internazionale di porre fine alle violazioni dei diritti umani nel Darfur, poi, ha accentuato una situazione drammatica che non interessa più nemmeno i media. Attenzione mediatica che invece c’è stata per il tema della lotta alla povertà, con risultati però a dir poco scarsi: la salute, il più essenziale dei diritti umani, rimane inattuato per milioni di persone. Dilagano malattie quali Hiv/Aids, troppe le persone che ancora non hanno accesso all'acqua potabile, al cibo, o ad un affidabile sistema sanitario. 37 milioni di bambini che non sono sottoposti alle vaccinazioni di base che potrebbero facilmente impedire i decessi prematuri. A poco serve la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo che afferma che ogni bambino dovrebbe essere protetto e dovrebbe "svilupparsi fisicamente, moralmente, spiritualmente e socialmente in maniera sana e normale". Ancora a meno è servito l’impegno sottoscritto nel settembre del 2000 da 189 Capi di Stato e di Governo per lavorare insieme e costruire un mondo più sicuro, più prospero ed equo per tutti entro il 2015. Questi Obiettivi, noti come “Obiettivi del Millennio”, hanno impegnato paesi ricchi e poveri a sradicare l’estrema povertà e la fame, eliminare le disuguaglianze di genere e il degrado ambientale ed assicurare accesso ad istruzione, sanità ed acqua potabile entro il 2015. Per ora di tutto ciò non c’è traccia. E allora che aspettano i governi ad accettare le loro responsabilità e ad intervenire con leggi idonee, buone politiche e risorse adeguate?

di Duccio Tronci