La strategia degli Stati Uniti in Iraq deve cambiare, rafforzando la diplomazia regionale e modificando lo schieramento americano in Iraq. Un cambiamento che dovrà avere effetto immediato per consentire una stabilizzazione a Baghdad e un rimpatrio delle truppe americane a partire dal primo trimestre del 2008. È questo il messaggio che dieci vecchi saggi americani hanno portato al presidente George W. Bush. "Non abbiamo potere legislativo o esecutivo, ma siamo certi che i nostri consigli, se saranno seguiti consentiranno di portare a una svolta" ha detto Jim Baker, repubblicano, ex segretario di Stato, co- presidente della commissione bipartitica che ha presentato l'atteso documento sull'Iraq. Ci sono ben 72 proposte concrete per cambiare radicalmente la situazione, fra queste, si chiede di aumentare gli sforzi per l'addestramento delle truppe irachene, potenziando se necessario fino a cinque volte - dai 4.000 attuali fino a 20mila - il numero di soldati dedicati all'addestramento. Si esclude un rimpatrio immediato e allo stesso tempo l'invio di altri 100mila combattenti.