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giovedì 28 marzo 2024

Kyoto: nuove centrali aggraveranno emissioni

20-12-2006
La centrale di Brindisi rimane la più sporca d’Italia, ma i piani dell'Enel di riconversione a carbone degli impianti di Civitavecchia e Porto Tolle avvicineranno questo record. A rilevarlo è la classifica di Greenpeace sulle emissioni di anidride carbonica delle centrali a carbone: praticamente un elenco dei principali responsabili dei cambiamenti climatici nel nostro Paese. Una classifica, oltre che delle emissioni degli impianti esistenti, anche di quelle degli impianti in costruzione, in fase di approvazione o di progetto di cui si ha notizia. Alla centrale Enel di Brindisi sud  va così la palma della più inquinante, con 15,2 milioni di tonnellate di CO2 emesse nel 2005, seguita da quelle di Fusina e Sulcis (sempre dell’Enel) rispettivamente con 5,6 e 4,1 milioni di tonnellate. Ma i progetti di conversione inseriranno prepotentemente le centrali Enel di Civitavecchia e Porto Tolle nella speciale classifica con 10,3 milioni di tonnellate di CO2 ciascuna. Numeri che impediranno all’Italia di rispettare gli impegni di riduzione dei gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto. L’Italia, è già ampiamente inadempiente rispetto agli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra e i progetti in corso non fanno che aggravare la situazione. L’aumento potenziale delle emissioni che si avrebbe se tutti i progetti presentati o in discussione si realizzassero - pari a oltre 40 milioni di tonnellate di CO2 (con un utilizzo a pieno regime) - rappresenta un sostanziale raddoppio delle emissioni attuali da carbone, per un totale di 89,3 milioni di tonnellate: una cifra una cifra quasi equivalente a quella che l'Italia dovrebbe tagliare per rientrare dentro i parametri di Kyoto.

di Duccio Tronci