Una richiesta al Governo affinché vari una
legge sul diritto d'asilo, cioè l'insieme delle norme che regolano lo
status e procedura di accoglienza di rifugiati e perseguitati politici stranieri che chiedono di essere accolti nel nostro paese. Una legge
di cui l'Italia, caso pressoché unico nell'Unione Europea,
è sprovvista e che è attesa da troppo tempo. Questo il contenuto della
mozione approvata ieri nella seconda commissione riunita in seduta congiunta con il consiglio degli stranieri. "Mi auguro che nelle prossime settimane la mozione sia portata in discussione in consiglio comunale" ha detto il
presidente della seconda commissione Francesco Ricci: "Senza una legge unitaria ad hoc si assiste alle singole iniziative delle amministrazioni locali e in un Paese come il nostro non è ammissibile una lacuna legislativa così importante». La mozione, oltre a richiedere il
riconoscimento del diritto d'asilo come diritto umano fondamentale, evidenza alcuni principi su cui si dovrebbe basare la nuova legge:
l'accesso garantito ad ogni richiedente asilo, una
procedura unica per l'ammissibilità della domanda; la creazione un
sistema efficace ed ampio per l'accoglienza; l'attuazione di una politica attiva volta a favorire un inserimento
socio-economico sostenibile ed una
piena integrazione dei beneficiari;
misure di copertura economica. Nell'incontro di ieri il consiglio degli stranieri ha avanzato altre proposte: «Vorremmo avere la possibilità - hanno spiegato la
presidente del consiglio degli stranieri Divina Capalad e il consigliere Izzedin Elzir - di partecipare ed essere sentiti sulla modifica della legge Bossi-Fini sull'immigrazione e sulla nuova legge sulla cittadinanza».