Una realta' spettacolare quella del
Teatro Povero di Monticchiello che per la 41esima volta porta sul palconscenico della Val d'Orcia il dramma, o meglio l'autodramma, di un paese
abituato a raccontare il proprio passato, presente e futuro. Al centro dell'attenzione quest'anno il
tema dell'ecomostro, una schiera di villette la cui costruzione ha scatenato le ire dell'inferno, dividendo in due la popolazione di
Monticchiello (Si). Per saperne di piu' imperdibile ogni sera fino al 12 agosto nella suggestiva cornice della Piazza della Commenda 'Ai(h)a', scritto, diretto e interpretato dalla gente del paese affronta lo spinoso tema dell'ecomostro attraverso una scenografia di tutto rispetto. Dentro uno spazio scenico delimitato da un 'cerchio di gesso' gli abitanti-attori appaiono come monoliti viventi conficcati per terra senza possibilita' di movimento, a seguito dei vincoli posti in difesa del territorio.
Intrecciano i loro discorsi tra rabbia, dolore, rancore, ironia, ricordando i sogni di una vita accarezzati e gridati in 40 anni di teatro. Nelle nuove case, 'pietra' dello scandalo e segno di contraddizione per la comunita', si sono materializzate speranze e timori degli abitanti: da un lato la speranza di un futuro piu' ricco e animato, dall'altro l'impatto massiccio e vistoso degli edifici in un paesaggio armonico e delicato, al limite della perfezione.