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venerdì 19 aprile 2024

''C'è chi dice no'' di Giambattista Avellino: tra i protagonisti... Firenze

07-04-2011

La presentazione del nuovo film di Giambattista Avellino, "C'è chi dice no", avvenuta al Cinema Odeon di Firenze, ha visto come protagonisti non solo i tre attori "non raccomandati" Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini, ma anche la città di Firenze che fa da "palcoscenico" a questo film. Il film racconta la storia di questi tre ex compagni di scuola che si ritrovano dopo 20 anni e si accorgono di avere un nemico comune: i raccomandati. Max (Luca Argentero) vorrebbe sfondare nel mondo del giornalismo, Irma (Paola Cortellesi) cerca di diventare un dottore non vivendo solo grazie alle borse di studio ed infine Samuele (Paolo Ruffini), un genio del diritto penale che quando sta per vincere un concorso per ricercatore viene "scavalcato" dal genero del barone universitario a cui ha fatto da assistente per anni. "Non è stata una scelta casuale le tre professioni dei protagonisti - dice il regista - e dato che non volevo semplicizzare troppo il film e mettere un happy ending troppo scontato, ho voluto che il pubblico ragionasse sulla situazione attuale presente in Italia e crediamo di esserci riusciti". E continua: "La soluzione al problema della raccomandazione è capire che ciò non è immutabile, ma dobbiamo cercare di spronare i giovani a combattere questa situazione". Come detto, a fare da sfondo al film è stata Firenze e quindi anche l'immedesimazione dei personaggi si è dovuta caratterizzare del dialetto toscano: "E' stato veramente difficile imparare il toscano, per me che sono romana, ma mi ha fatto piacere perchè il tema è molto importante e molto vivo in gente della nostra generazione" dice la Cortellesi. Le fa eco Argentero: "Per me è stata un'impresa titanica imparare il fiorentino, ma grazie ad una bravissima insegnante sono riuscito. Il lavoro è stato duro e lungo, ma questo film non avesse avuto i personaggi che sembrassero dei veri fiorentini avrebbe avuto una lacuna enorme". Inaspettatamente, almeno per lui, anche Ruffini ha trovato qualche difficoltà: "Credevo fosse più facile. Ho pensato che essendo livornese per me fosse una passeggiata, invece no...".
Il tema della raccomandazione è sempre stato un problema, forse ancora più in questo periodo con i giovani, i neolaureati che cercano un lavoro e si vedono alcune volte sorpassati dai "figli di...", dagli "amici di...", dai "cugini di..." e così via. Questo film riesce a rappresentare il tutto in una modo che può essere descritto solo andandolo a vedere. Per questo: buona visione!

di Andrea Repek