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giovedì 28 marzo 2024

''La Cina è vicina'' di Marco Bellocchio & ''Il disco volante'' di Tinto Brass al Cinecittà cineclub

19-03-2014
Mercoledì 19 marzo 2014, nuovo doppio appuntamento al Cinecittà cineclub di Firenze (via Pisana, 576) con il ciclo "What is Cult" che presenterà fino al 30 aprile ogni martedì e mercoledì due proiezioni serali di pellicole culto della storia del Cinema. La serata è dedicata al Cinema italiano degli anni '60.
Si comincia alle ore 20,45 con la proiezione dell’epocale: "La Cina è vicina" (Id.) del 1967 di Marco Bellocchio con Paolo Graziosi, Glauco Mauri, Elda Tattoli, Daniela Surina.
In una cittadina romagnola giovanotto ambizioso, iscritto al PSU (Partito Socialista Unificato), diventa factotum di un professore, futuro assessore, e l'amante di sua sorella, mentre, per vendicarsi, la sua ex fidanzata fa lo stesso con il professore. Si arriva così a un duplice, forzato matrimonio. Secondo film di Bellocchio che vi riprende i temi di I pugni in tasca (la corruzione degli ambienti familiari, lo squallore sordido della provincia), proiettandoli su una mordace satira del trasformismo politico, dell'ipocrisia borghese, del velleitarismo estremista, del falso riformismo del centrosinistra. Troppa carne al fuoco, forse. Ma, comunque, un lucido e rabbioso film di contestazione.
A seguire alle ore 22,45 la proiezione del satirico ed ispirato: "Il disco volante" (Id.) diretto da Tinto Brass nel 1964 con Monica Vitti, Alberto Sordi, Eleonora Rossi Drago, Silvana Mangano.
In un piccolo paese del Veneto, qualcuno sostiene di aver visto scendere dal cielo un disco volante. Il brigadiere dei carabinieri Berruti svolge le indagini con solerzia, ma i superiori intendono chiudere la faccenda al più presto e senza scalpore. In realtà, il disco volante è atterrato per davvero, ma il suo occupante, dopo essere stato catturato da una contadina che lo ha ceduto ad un effemminato conte Crosara, è stato ucciso e gettato in un pozzo dalla madre di costui. Il conte viene rinchiuso in manicomio e con lui verranno internati, l'uno dopo l'altro, anche tutti i personaggi coinvolti nel caso, compreso il brigadiere.
Tinto Brass si serve della fantascienza per imbastire una satira di costume. Il suo obiettivo punta sui vizi segreti della provincia italiana del Nord Est ricco e conservatore. Preti e contadini, nobiluomini e nobildonne, rappresentanti della legge e scemi del villaggio, costituiscono le diverse sfaccettature di una borghesia campagnola e cittadina gradita al potere fin quando si mantiene in silenzio, ma inaccettabile quando imprudentemente lascia scoprire una identità corrotta o anticonformista.
Per informazioni: www.cinecittacineclub.org