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venerdì 19 aprile 2024

''Pinocchio Jazz Screen'' esordisce con le pellicole di Gianni Amico

03-12-2015
Giovedì 03 dicembre 2015, presso l'Associazione Vie Nuove di Firenze (viale Giannotti, 13) Pinocchio Jazz inaugura un nuovo appuntamento dedicato al film documentario musicale, con una serie di proiezioni il giovedì sera e una selezione di pellicole a carattere musicale sul jazz e dintorni, a partire dai pionieristici  lavori del regista italiano
Gianni Amico (1933-1990), pellicole che porteranno a battesimo la mini rassegna di "Pinocchio Jazz Screen, lo schermo del jazz". Interverrà alla presentazione delle proiezioni  il figlio del regista, Olmo Amico.

Da sempre appassionato di musica, in particolare di jazz e brasiliana, Gianni Amico è stato uno sceneggiatore, regista, critico cinematografico e animatore culturale italiano. Le sue collaborazioni vanno da Rossellini a Bertolucci e Godard; alla fine degli anni Sessanta inizia a realizzare per la RAI una serie di documentari, a partire dai due commissionatigli sul Brasile, che lo porteranno a innamorarsi della cultura e della musica brasiliana tanto che 1983 organizzerà a Roma, al Circo Massimo, il primo grande concerto dedicato alla musica contemporanea del Brasile. Ma fu l’altro suo amore, il jazz, che lo portò a muovere i primi passi nella regia nella metà degli anni Sessanta. Questi preziosi lavori saranno presentati al Pinocchio dal figlio del regista, Olmo Amico.

“Noi Insistiamo! Suite per la libertà subito”, (1964) una galleria di immagini drammatiche sulla schiavitù e sull’emarginazione del popolo afroamericano, montate sulla celebre Freedom suite di Max Roach e Abbey Lincoln.

“Appunti per un film sul jazz” (1965), film/documentario girato in presa diretta a Bologna durante il VII Festival Internazionale del Jazz, con esibizioni, tra gli altri di Gato Barbieri, Don Cherry, Steve Lacy, Mal Waldron.

“Il cinema della realtà” (1969), documentario sul Neorealismo attraverso le testimonianze di protagonisti di quella rivoluzione come Rossellini, Amidei, De Sica, Zavattini, dove si riflette sul segno lasciato da quel cinema sula propria generazione e su quella immediatamente precedente (vengono intervistati anche Antonioni, Rosi, Pasolini, De Seta).

Per ora in programma quattro appuntamenti fino al prossimo 28 gennaio 2016, Pinocchio Jazz Screen, dopo l'esordio con le pellicole di Gianni Amico, proseguirà giovedì 17 dicembre con "La città del Jazz" di Arthur Lubin (Usa, 1947).

Ingresso libero riservato soci Arci Uisp. Per ulteriori informazioni: info@pinocchiojazz.it