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giovedì 28 marzo 2024

Teatro della Pergola: ''Dopo la prova - Teatro in movimento alla Pergola''

02-05-2013

Dal 2 al 4 maggio 2013 al Teatro della Pergola di Firenze è in programma "Dopo la prova - Teatro in movimento alla Pergola". Dopo la prova è soprattutto un’attività di start up spettacolare che si tiene nelle suggestive Sale Ballo, dove un tempo mimi e danzatori si riscaldavano e dove anche Eduardo e Gassman offrirono momenti di indimenticabile magistero. La Fondazione Teatro della Pergola e due compagnie che si muovono nell’ambito della ricerca teatrale condividono un “progetto di spettacolo” che viene preparato e rappresentato sotto forma di studio preliminare, ma già fruibile da un pubblico, con la semplicità scenografica e illuminotecnica cui obbligano le Sale. Si sceglie il soggetto, non altro, e si condivide un percorso fornendo una sola indicazione: che il testo sia d’autore italiano, per rimanere ben saldi nell’universo di valori che la Fondazione si è data. Uscito dalla Pergola lo spettacolo diverrà patrimonio della compagnia che lo allestisce e potrà interfacciarsi con altri progetti, ma troverà sempre nella Pergola un aiuto soprattutto affinché sia visto, e non rimanga segreto. Perché, come diceva Artaud commentando Il sogno di Strindberg (il testo che Bergman mette alla base dell’opera teatrale che dà il titolo a questo progetto), il teatro sta a metà tra il sogno e la realtà; necessita dell’immaginazione come del concreto. Il progetto, che si ha l’ambizione di ripetere almeno due volte in un anno, vede come prime realtà prescelte il Teatro dell’Elce e Adarte con gli studi di Farruscad e Cherestanì e Non è cosa da tutti; si avvale anche di eventi speciali sempre dal sapore sperimentale, come l’ultimo studio dell’Orlando di Fosca e la lettura del Filottete riscritto dall’attore Vittorio Franceschi. Al pubblico si offre un’esperienza, quella di poter vedere fino a tre spettacoli a sera con un solo biglietto: un viaggio nel viaggio nel cuore della Pergola. Per tutta la durata della manifestazione sarà presente nell’atrio di ingresso anche un’installazione promozionale di Forward, la nuova piattaforma di mecenatismo collettivo che punta a realizzare nell’estate 2013 un festival di piccole residenze sostenute anche dai fruitori nel campo dell’arte, della performance e delle letteratura. Una declinazione del crowdfunding in tempi difficili per la cultura (www.forwardforward.org)

Teatro dell’Elce
FARRUSCAD e CHERESTANÌ
con il contributo di Regione Toscana
primo studio da “La donna serpente” di Carlo Gozzi
regia Marco Di Costanzo
con Daniele Caini, Erik Haglund, Tatiana Muntoni
Farruscad e Cherestanì è una dichiarazione d'amore al teatro di Evgenij Vachtangov. Tre giovani attori squattrinati, ultimi superstiti di un'ormai decaduto teatro di provincia, mettono in scena La donna serpente di Carlo Gozzi con le poche attrezzature loro rimaste dopo il tracollo economico della compagnia. Il testo di Gozzi – ispirato alla Storia del Re Ruzvansciad e della principessa Sceheristany, una delle fiabe della raccolta Les mille et un jour – narra l'avventurosa storia d'amore del principe Farruscad e della bellissima fata Cherestanì, regina del favoloso regno di Eldorado: un tremendo incantesimo non permette a Cherestanì di diventare mortale come il suo amato se egli non supererà le tremende prove alle quali il re delle fate, Demogorgone, lo sottoporrà. Sarà anzi, Cherestanì, condannata a trasformarsi in un orribile serpente. Il principe Farruscad, dal canto suo, è in balia di una realtà in continua metamorfosi a causa degli incantesimi in atto e dei racconti contrastanti degli altri personaggi della vicenda, tanto da non saper distinguere tra amici e nemici, tra verità e illusione. Il primo studio apre al pubblico il lavoro realizzato dal regista Marco Di Costanzo e dai tre attori esordienti Daniele Caini, Erik Haglund, Tatiana Muntoni sul primo atto della fiaba teatrale di Gozzi.

Adarte
NON E’ COSA DA TUTTI

Coreografia e interpretazione Paola Vezzosi
Costumi Qualcosa é cambiato di Mariantonietta Davoli
Col sostegno di MIBAC e REGIONE TOSCANA
Non è cosa da tutti è l'ultima tappa di una ricerca creativa che include e rielabora le tappe precedenti liberandone il potenziale. La prima parte del percorso, l'assolo Santissima dei Naufragati, ballata senza gioia,  recita di un Mea culpa ossessivo per un peccato senza movente, per un fallimento scelto e cercato, trova approdo fecondo e risonanza in alcune pagine de L'altra verità Diario di una diversa di Alda Merini.
Il diario intimo di una donna che ha pagato la sua diversità col ricovero in manicomio e ne ha vinto l'abominio strappando per sé una sopravvivenza che sapeva di meritare, si offre come valida incarnazione di quell'inno alla fragilità.
Stralci del vissuto dell'autrice danno corpo e palesano l'habitat di una voce in cerca di redenzione. L'azione, mossa dal tentativo ripetuto e vano, lontano da ogni successo, lo sforzo senza esito e ostinato, trovano una continuità, quasi una logica, nella follia.
Anche la pazzia merita i suoi applausi (Alda Merini)

Fosca
RATTINGAN GLUMPHOBOO_trilogia

liberamente ispirato al romanzo “Orlando” di Virginia Woolf
performance itinerante in 3 studi per un numero limitato di spettatori
XVI-XVII, XVII e XIX-XX sec.
Si rimane attoniti di fronte alla contemporaneità di un testo come l’Orlando della Virginia Woolf.
La storia si regge su un paradosso archetipico, ovvero la possibilità di vivere un tempo inumano, quasi eterno, attraverso i secoli, cambiando dallo stato di uomo a quello di donna. Vari incontri e vicissitudini si alternano fra i boschi fisici e simbolici di un vissuto di accadimenti silenti e dilatati.
Il paradosso di questa impossibile trasmigrazione temporale diventa solitudine assoluta, quanto la trasformazione di genere, che diviene visione anch’essa assoluta.
Sono le pieghe di questa intimità che intessono una narrazione sempre in bilico tra il cambiamento e la permanenza, che si espone allo sguardo.
Il primo studio indaga la parte del romanzo ambientata a cavallo tra il XVI e XVII secolo, operando un’attenzione puntuale sulla ricostruzione quasi cinematografica di un mondo immaginifico. Unica presenza visibile è la figura androgina di Orlando, in uno spazio scenico stretto e lungo, capace di dare prospettive di prossimità diverse, per un pubblico limitato di spettatori.
Il terzo studio indaga la parte del romanzo ambientata a cavallo tra il XIX e XX secolo, quella parte dell’opera in cui, anche solo cronologicamente, la figura della protagonista si sovrappone più intensamente con quella della scrittrice e con la sua biografia.
Unica presenza visibile è la figura androgina di Orlando, in un discorso corporeo che si dipana tra gli interstizi del paesaggio naturale, tra l’acqua e le rocce, nella luce calante del giorno, in una dimensione onirica, ma anche nitida e reale.

FILOTTETE.5
di Vittorio Franceschi
Liberamente ispirato alla tragedia FILOTTETE di Sofocle
Personaggi: Filottete, Ulisse, Neottolemo, I quattro marinai del Coro
Filottete.5 è stato presentato per la prima volta da Vittorio Franceschi nel Teatro del Cimes (Centro di Musica e Spettacolo – Dipartimento delle Arti – Università di Bologna) a novembre 2012, in una lettura curata da Marla Moffa. L’iniziativa rientrava nel progetto “L’AUTORE COME PERFORMER – Scrittura e presenza tra poesia e teatro” a cura di Gerardo Guccini.
Il dramma presuppone nell’autore/performer una pluralità di voci, che durante la rappresentazione vengono solitamente distribuite fra diversi interpreti, mentre, nella lettura, procedono organicamente dalla stessa fonte orale, esplicitando modulazioni e transfert del processo compositivo. Si chiede Franceschi: “Perché questo titolo, Filottete.5? Perché prima di lui ce n’erano quattro: oltre a quello di bisnonno Sofocle che diede inizio alla dinastia, ci sono quelli di Fénelon (un prozio lontano, che ne parlò di striscio), di André Gide (un cugino di terzo grado) e di Heiner Müller (un fratellastro che sembra uscito dalla Legione Straniera). Sempre che non ce ne siano altri sparsi per il mondo, di cui non ho notizia”.

PROGRAMMA – Dopo la prova:

Giovedì 2 maggio
ore 18.00: Filottete.5 di Vittorio Franceschi (palcoscenico)
ore 20.15: Farruscad e Cherestanì (Sala Ballo alta - durata 50’)
ore 21.10: primo giro Rattingan Glumphoboo_trilogia (durata 50’)
ore 22.10: Non è cosa da tutti (Sala Ballo bassa - durata 20’)
ore 22.40: secondo giro Rattingan Glumphoboo_trilogia (durata 50’)

Venerdì 3 maggio
ore 20.30: Non è cosa da tutti (Sala Ballo bassa - durata 20’)
ore 21.00: primo giro Rattingan Glumphoboo_trilogia (durata 50’)
ore 22.00: Farruscad e Cherestanì (Sala Ballo alta - durata 50’)
ore 23.00: secondo giro Rattingan Glumphoboo_trilogia (durata 50’)

Sabato 4 maggio
ore 20.15: Farruscad e Cherestanì (Sala Ballo alta - durata 50’)
ore 21.10: primo giro Rattingan Glumphoboo_trilogia (durata 50’)
ore 22.10: Non è cosa da tutti (Sala Ballo bassa - durata 20’)
ore 22.45: secondo giro Rattingan Glumphoboo_trilogia (durata 50’) 

Per informazioni: www.teatrodellapergola.com