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venerdì 29 marzo 2024

Fabbrica Europa: ''Isolario'' di Fabrizio Favale al Teatro Cantiere Florida di Firenze

07-05-2013
Martedì 7 maggio 2013, alle ore 21.00, al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana, 111r), per la XX edizione di "Fabbrica Europa" sarà in scena lo spettacolo "Isolario - poema d'un frastaglio, spiumato, minuto e senza fine" di Fabrizio Favale a cura della Compagnia Le Supplici. Isolario prende le mosse dall'opera omonima del cartografo francescano Vincenzo Coronelli (Venezia, 1650-1718). Va rilevato che, a differenza delle attuali carte geografiche, che risultano disabitate, nelle carte antiche erano spesso riportate anche le abitazioni e i suoi uomini, le peregrinazioni e le transumanze, gli animali, le greggi, e perfino gli alberi. Le mappe antiche dunque si muovono sempre nell'esitazione fra l'astrazione e la figurazione: potremmo dire che l'immaginario figurativo e personificato del racconto, della fiaba e del mito, non era stato ancora del tutto soppiantato da quello astratto (i numeri, le linee immaginarie e le distanze calcolate o presunte). La stessa esitazione linguistica, lo stesso doppio registro, caratterizza questo lavoro, apparso durante un periodo di studio nelle Isole Egadi (Sicilia). Di fatto in alcune isole italiane s'incrocia ancora un tempo remoto e imprecisato, un immaginario folkloristico e magico fatto del rapporto primario dell'uomo che imita l'animale e la Natura, fino quasi a identificarsi: dell’uomo che vuole essere uomo, ma anche qualcos'altro da sé, passando attraverso altre forme. Isolario è composto da 14 brevi brani coreografici, in un'alternanza dove ora incontriamo i danzatori in complessi intrecci coreografici, che si presentano a colpo d'occhio come una valanga di movimento senza fine e che rimandano a mutamenti di coste battute dal vento incessante e dalle tempeste, ai grandi movimenti di stormi d'uccelli acquatici o ai banchi di pesci che attorniano il nulla. In altre scene invece li sorprendiamo come nell'improvvisa apparizione d'una tribù sconosciuta, nelle loro strane e alquanto incomprensibili attività. Tutto il lavoro è punteggiato dalle apparizioni di due cartografi in abiti ottocenteschi, che evocando l'epoca delle grandi scoperte geografiche, districano mappe, indicano punti invisibili, repertoriano oggetti, dando l'illusione di tirare il filo d'un unico racconto. Le musiche del lavoro sono affidate a Teho Teardo, noto compositore che ha realizzato le colonne sonore di alcuni fra i più bei film del cinema italiano contemporaneo come “Il divo”, “La ragazza del lago”, “Diaz”. La musica di Teardo guida questo lavoro con brani minimali e ipnotici, che virano improvvisamente verso altezze emotive a tratti struggenti. Per informazioni: www.fabbricaeuropa.net