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sabato 20 aprile 2024

Heritage and Landscape as Human Values: Firenze ospita l'assemblea generale Icomos

09-11-2014
Icomos, International Council on monuments and sites, ha scelto Firenze come teatro della sua 18^ assemblea generale, in programma dal 9 al 14 novembre presso Firenze Fiera. La culla del Rinascimento ha tutte le carte in regola per ambire ai più alti riconoscimenti in campo culturale e non c'è dubbio che questo sia uno di essi. “Non nascondo di essere partito per Parigi, dove avrei dovuto presentare la candidatura di Firenze, con un certo scetticismo. - afferma Maurizio Di Stefano, presidente di Icomos Italia – Molti paesi aspiravano ad ospitare l'evento e non era scontato che fosse l'Italia a prevalere”.

Eppure Firenze ce l'ha fatta, forte anche dell'ultimo riconoscimento ricevuto da parte dell'Unesco, che, pochi mesi fa, ha dichiarato le ville medicee patrimonio dell'umanità. “Lo consideriamo un risultato di grande valore, - dichiara l'assessore al lavoro del comune di Firenze Federico Gianassi - che va a consolidare il percorso avviato nella nostra città dal Forum mondiale dell'Unesco”. Anche l'assessora regionale alle attività culturali Sara Nocentini ha riconosciuto il ruolo di primo piano che la cultura riveste in Toscana. “Negli ultimi dieci anni c'è stata una mobilitazione diffusa – spiega Nocentini – che ha portato gli organi europei, la Regione e i comuni a investire circa 1 miliardo di euro nella conservazione e la promozione del nostro patrimonio culturale”.

L'assemblea generale di Icomos, alla quale parteciperanno 1200 delegati, svilupperà cinque tematiche fondamentali: la condivisione e la sperimentazione dell'identità delle comunità attraverso il turismo e l'interpretazione; il paesaggio come habitat culturale; la sostenibilità attraverso la conoscenza tradizionale; la conservazione guidata delle Comunità la responsabilizzazione territoriale; gli strumenti emergenti per la pratica della conservazione. Il coordinamento scientifico è stato affidato al prof. Salvatore Settis. Tra le delegazioni ufficiali è già stata confermata la presenza dei ministri della cultura del Giappone, dell'Azerbaijan, di una rappresentanza dell'Arabia Saudita e della Malesia, a cui vanno aggiunte quelle di circa 60 università provenienti da tutto il mondo. “Viviamo in un mondo globalizzato, in cui le diversità stentano ad amalgamarsi. - afferma Francesco Caruso, ambasciatore italiano presso l'Unesco – Spetta a noi farle conoscere per evitare che si radicalizzino e diano vita a fenomeni di estremismo pericolosi per l'umanità. Dobbiamo difendere le diverse culture, perchè colpire il patrimonio culturale significa distruggere l'identità di un intero popolo”.

Massimo Vitulano