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mercoledì 24 aprile 2024

Daniele Ninarello, Cani e Claudia Catarzi a Cango - Cantieri Goldonetta Firenze

19-12-2014

A Cango - Cantieri Goldonetta (Via Santa Maria 25, Firenze) si inaugura un ciclo di residenze, che si svilupperanno nel corso del prossimo triennio (2015>2017), instaurando un rapporto di condivisione e ricerca con i nuovi autori. In tale ottica, tre sono le ospitalità di fine 2014:

venerdì 19 dicembre ore 21
DANIELE NINARELLO
ROCK ROSE WoW
Concept e coreografia Daniele Ninarello
Con Annamaria Ajmone, Marta Ciàppina e Daniele Ninarello
Drammaturgia Carlotta Scioldo - Musiche Mauro Casappa
Set Paolomatteo Patrucco – Disegno Luci Cristian Perria
Produzione CodedUomo - Coproduzione Fondazione Fabbrica Europa (FI), Lavanderia a Vapore-Centro di eccellenza per la danza di Collegno (TO), Balletto dell’Esperia/Palcoscenico Danza (TO), Festival Interplay/ Mosaico Danza (TO), Tanztendenz München (D) - con il supporto del progetto DE.MO./MOVIN’UP II sessione 2012 e con il sostegno di CDC-Les Hivernales (F), Electa Creative Arts (TE)
Progetto vincitore del bando “Teatri del Tempo Presente 2013” promosso da Fondazione Piemonte dal Vivo/Circuito regionale dello Spettacolo e MiBACT-Ministero per i beni e le Attività Culturali
Durata 45’


Rock Rose WoW tenta di scolpire il profilo di tre distinti corpi che insistono verso il proprio “ego” facendo “tutto ciò che possono” e riconoscendosi in un meccanismo che si ripete senza evolversi. In mostra silenziose rivoluzioni dietro le quali si celano, come sostegno invisibile, le pieghe grottesche dell’animo umano. Il gioco è ora leggero e fugace, ora crudo e feroce.
Analizzando da diverse prospettive il tema della corsa alla realizzazione del sé e della costruzione della propria immagine, riflettiamo sulle molteplici personalità che si formano in noi, tutte differenti, e sulle infinite potenzialità sigillate e perse nel tempo. Il tentativo è di indagare questo territorio per tradurre sulla scena la paura che si trasforma in coraggio, dove il corpo si duplica, triplica per raccontare tracce di una caduta innocenza, celate dietro la necessità di essere importanti, per essere riconosciuti qui ed ora, lasciando affiorare il timore di non esistere negli occhi di chi osserva. L’insistere dei corpi e il loro perdersi nei molteplici tentativi che sembrano non arrivare a compiersi, evocano contratture diaframmatiche e la difficoltà di portare a termine un respiro.
Rock Rose è un fiore che in natura tende ad aprire e chiudere la sua corolla molto velocemente evocando sensazioni d’instabilità e perdita di controllo, tipiche degli stati di panico. L’uso di Rock Rose permette di convertire la paura in coraggio e il panico in capacità di razionalizzare le situazioni.

sabato 20 dicembre ore 21
CANI
TRIO CON BANDIERA
Progetto e realizzazione CANI
Coreografia, Regia, Danza: Ramona Caia, Jacopo Jenna, Giulia Mureddu
Sound design Spartaco Cortesi 
Luci Giulia Broggi
Collaborazione drammaturgica Carlo Cuppini - Organizzazione Luisa Zuffo
Produzione CANI, SpazioK_Kinkaleri
durata 40’

Una frase ritmica di un minuto e trenta secondi è il modulo su cui si compone la prima parte del lavoro. I tre interpreti la replicano nel corpo per otto volte e mezzo. Il movimento non è prefissato, mentre la regola di attenersi alla gabbia ritmica è inderogabile. Fino a quando le disposizioni che caratterizzano ogni variazione non iniziano a prevedere anche la smagliatura, la pausa, il venire meno della compattezza, l’entropia della forma.
Il passaggio tra la prima e la seconda parte si incardina sul momento di estrema negazione del sistema di regole dato. Dopo può avere luogo il dramma della gravità, corporeità muta e senza costrutto, resistenza destinata a scaricarsi al suolo.

domenica 21 dicembre ore 17
CLAUDIA CATARZI
40.000 CENTIMETRI QUADRATI
di e con Claudia Catarzi
disegno luci Massimiliano Calvetti
produzione Company Blu
con il contributo di MiBacT e Regione Toscana

Un corpo solo, ridotto all’essenziale, che porta in scena se stesso in uno spazio limitato.
Claudia Catarzi parte dal desiderio di riscoprire cosa il corpo da solo possa ancora restituire, con la sua incondizionata onestà, lasciando che l’idea risieda nel movimento, nella possibilità di fascinazione che è nella concentrazione dell’atto e nel parlare il linguaggio della danza. Ricercare, per trovare dentro un limite preciso, l’accessibilità a condizioni impossibili, scoprire la duttilità del corpo nel risiedere in spazi specifici. La costrizione incide sull’intelligenza del corpo che esprime capacità di adattamento. Il tempo speso in questo spazio è humus vitale.

Per ulteriori informazioni: Tel. 055 2280525  -  cango@sienidanza.it