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giovedì 28 marzo 2024

Linda Lê parla dei suoi libri all'Institut Français Firenze

03-11-2015

Martedì 3 novembre la scrittrice Linda Lê sarà ospite dell'Institut Français Firenze, alle ore 18.00, per parlare dei suoi libri "Come un’onda improvvisa" e "Lettera al figlio che non avrò". A dialogare con l'autrice sarà Titti Giuliani Foti, redattrice de La Nazione.

Linda Lê, nata nel 1963 in Vietnam, si trasferisce in Francia nel 1977. Il suo primo romanzo, Un si tendre vampire, esce nel 1986 (La Table Ronde). Con Les Evangiles du crime (Julliard, 1992), Linda Lê raggiunge il successo. I suoi lavori successivi, dal 1993, vengono pubblicati dal prestigioso editore Christian Bourgois. La produzione narrativa di Linda Lê, nota anche per i suoi testi di critica letteraria, è stata premiata con numerosi riconoscimenti: ha vinto il Premio de la Vocation nel 1990, il Premio Fénéon nel 1997 per Les Trois Parques, il Premio Wepler per Cronos nel 2010 e il Premio Renaudot Poche nel 2011 per Lettera al figlio che non avrò, e, più recentemente, il Premio Louis-Barthou dell’Académie française per Par ailleurs (exils) e Œuvres vives. Come un’onda improvvisa è stato finalista del premio Goncourt 2012.

COME UN’ONDA IMPROVVISA
TRAD. FEDERICA DI LELLA, LORENZA DI LELLA E FRANCESCA SCALA, EDIZIONI CLICHY, 2014

Van, dal fondo della sua bara, rievoca la propria esistenza e l’esilio in Francia. Malgrado le circostanze a dir poco violente della sua morte, è lontano dal lamentarsi o dall’usare il registro tragico: è con una certa gioia ironica che si confida e confessa la propria responsabilità nell'avvenimento che ha condotto alla sua perdita.
Si confidano anche sua moglie, Lou, la figlia adolescente, Laura, e Ulma, la sua amante. Il tempo è quello di una pièce classica— una giornata —, e tutto è riassunto: gli adulteri, le convenzioni dalle quali si tenta di scappare, le manipolazioni, la lingua della sua propria infanzia. «Linda Lê seziona le dinamiche familiari, con uno sguardo impietoso sull’amore, e sul disamore» (Paola Legnaro, Il Venerdì di Repubblica, 4 luglio 2014).

LETTERA AL FIGLIO CHE NON AVRÒ
TRAD. TOMMASO GURRIERI, EDIZIONI CLICHY, 1° ottobre 2015

“Non si può andare a cercare il Graal con un passeggino” ha scritto Karen Blixen. Nello scrivere al bambino che ha scelto di non concepire, Linda Lê si distacca dal mondo per esaminare la propria scelta di non diventare madre. Siamo lontani dal pamphlet femminista o dalla semplice ribellione contro le convenzioni sociali. Più profondamente, si tratta della confessione struggente di una donna di lettere, votata alla scrittura, e che cerca così di catturare tutte le forme di energia vitale. Si tratta anche di tutta la dolcezza del suo amore offerto a questo bambino che non esisterà mai, ma che vive costantemente, ogni secondo, nell’immaginario luminoso di colei che l’ha creato.

Info: http://institutfrancais-firenze.com