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giovedì 28 marzo 2024

Alla Villa della Petraia per la presentazione di un libro su Monte Morello

06-11-2015
Venerdì 6 novembre, alle 17, alla Villa medicea della Petraia a Castello, si terrà la presentazione del volume "Monte Morello. Storie, bellezze e la sua gente", edito da Pendragon. Oltre al Direttore del Polo Museale Regionale della Toscana, Stefano Casciu, e al Direttore del Museo della Villa medicea della Petraia, Alessandra Griffo, interverranno il Sindaco del Comune di Calenzano, Alessio Biagioli, l'assessore alla Cultura dello stesso Comune, Irene Padovani, l'ideatore del libro Giorgio Conti e il fotografo Nino Ceccatelli.
Scrive Alessandra Griffo nella prefazione al volume: "Incanalati come siamo a percorrere in fretta la fitta e trafficata rete di circonvallazioni, stretti rettilinei, rotonde e svincoli autostradali della piana, di rado solleviamo la testa a guardare Monte Morello. E condizionati dalle preferenze otto e novecentesche per la collina di Fiesole, favorita da un più ampio e completo panorama su Firenze, ci riferiamo a questa come luogo privilegiato di ville extraurbane. Non fu così invece per i Medici.
Attirati forse dalle ampie estensioni di bosco e di terreni favorevoli alla caccia che per certi versi dovevano meglio ricordare, rispetto ad altre zone prossime al capoluogo, l'antica provenienza mugellana della famiglia, Cosimo I e il figlio Ferdinando I, incastonarono sulle pendici del monte due tra le più celebri ville rinascimentali della Toscana. Quella di Castello, più a valle, fece da sfondo, nelle sue forme di palazzetto quattrocentesco, all'infanzia di Cosimo; a poche centinaia di metri la Petraia, torre d'avvistamento medievale dominante la vallata dell'Arno, divenne analogamente oggetto d'interesse di Cosimo e del figlio Ferdinando responsabile della conclusione dei lavori di ampliamento. Ma risalendo per i tortuosi percorsi di campagna, rivolti di nuovo verso Monte Morello, impossibile non chiudere anche idealmente questo rapido excursus in chiave medicea a Villa la Quiete. Qui decise di finire i suoi giorni Anna Maria Luisa, ultima rappresentante della casata, che non tradendo la grande tradizione di mecenatismo e protezione delle arti promossa dai suoi antenati volle legare a Firenze con il Patto di Famiglia del 1737 le numerose opere d’arte che ancora rendono preziosi e inimitabili i nostri musei".

Per informazioni: www.polomuseale.firenze.it 

M.V.