Gli ultimi quattro candidati ad un incarico manageriale di una importante multinazionale, sono riuniti per essere sottoposti alle prove finali del processo di selezione. A questo punto ciò che conta non è chi sono né come sono, ma l'opinione che gli altri hanno della nostra apparenza. E in base a questo principio verranno giudicate, e "testate", secondo assurde e grottesche prove di selezione. E' in questo che consiste il "Metodo Grönholm", spettacolo di Jordi Galceran che vede in scena come protagonista Nicoletta Braschi per la regia di Cristina Pezzoli, in programma al teatro Metastasio di Prato dal 27 febbraio al 2 marzo. "L’idea dello spettacolo nasce da un aneddoto reale: qualche anno fa a Madrid, in una busta dell’immondizia fu trovato un fascicolo contenente domande di assunzione per una catena di supermercati" racconta la regista. "Uno degli impiegati del dipartimento del personale vi aveva annotato le sue impressioni sui candidati: 'straniero grasso', 'grassoccia con brufoli', 'fuori di testa', 'padre alcolizzato'... Ilsolo fatto di avere il potere di concedere o no un posto di lavoro lo legittimava l'impiegato ad essere crudele, maschilista, xenofobo. Immaginavo le ragazze che aspiravano a essere cassiere di quel supermercato mentre tentavano di dare una buona immagine di loro stesse di fronte a questo individuo, facendo e dicendo quanto credevano si aspettasse da loro, le immaginai disposte a sopportare anche delle piccole umiliazioni pur di conseguire un posto di lavoro di cui avevano bisogno". Nello spettacolo i personaggi portano all'estremo la tendenza di piacere agli altri: giocano tra loro e lo spettatore è invitato a partecipare a questo gioco, cercando di scoprire la vera personalità degli aspiranti, dove è la verità e dove la menzogna. Non è però tutta fantasia: le prove cui vengono sottoposti i personaggi, per quanto possa sembrare incredibile, sono ispirate ad autentiche tecniche di selezione del personale, documentate in manuali di specialisti della materia...