Va in scena
fino al 17 maggio al
Teatro Metastasio di Prato un
Frankenstein tutto particolare. E' quello scritto e diretto da
Stefano Massini, liberamente tratto dal capolavoro di Mary Shelley, che offre una perfetta occasione per leggere impietosamente la realtà che viviamo oggi.
Un'inchiesta sul labile confine che separa la scienza dal territorio inesplorato dell'oltre, nel momento in cui negli ospedali si persiste con la frase “abbiamo fatto tutto il possibile”. Appunto: quando si andrà oltre questo “possibile”? Quanto occorrerà ancora a Ulisse per varcare l'estrema Gibilterra, le Colonne d'Ercole del “Ti ho dato io la vita?”. Questa domanda è tutta in Frankenstein. Umiliare la morte. Superare la barriera del limite. Rimuovendo il vizio d'origine: l'essere creatura.