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giovedì 28 marzo 2024

Le collezioni geologiche e paleontologiche del Museo di Storia Naturale

02-02-2011
Oltre centomila visitatori nel 2010: Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze festeggia questo importante traguardo, che testimonia l’interesse crescente verso le sue ricchissime collezioni, e presenta un volume dedicato ad una delle sezioni più amate dal pubblico, quella di Geologia e Paleontologia. Fra gli esemplari più noti i fossili vertebrati del Pliocene e del Pleistocene, come l’antentato del Mammuth e un mastodonte di tre milioni di anni fa, o l’Oreopiteco, una scimmia antropomorfa del Miocene, 9-10 milioni di anni fa. Ma oltre ai reperti che occupano le sale normalmente visitabili, i tesori racchiusi nella sezione del Museo sono molti di più: circa 200.000 sono i fossili di invertebrati che, provenienti da tutti i continenti e testimoni di tutte le ere geologiche, rendono assolutamente unico questo patrimonio naturalistico. Alla scoperta di queste collezioni, per conoscere che cosa c’è dietro le quinte, arriva ora una monografia dedicata, appunto, alla Sezione di Geologia e Paleontologia – terzo volume della collana relativa alle collezioni naturalistiche del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze (Firenze University Press, 2010, pp. 376 – anche in edizione elettronica), realizzato con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Il testo, curato da Simonetta Monechi e da Lorenzo Rook, offre la possibilità di approfondire gli aspetti scientifici di questo “giacimento” culturale, ma propone anche un percorso nella storia, e nelle storie, di chi ha contribuito a crearlo. Nei saggi introduttivi, firmati dai conservatori della sezione Elisabetta Cioppi e Stefano Dominici, si illustra ad esempio lo sviluppo delle collezioni a partire dalle curiosità naturalistiche cinque e seicentesche fino all’epoca delle scoperte dell’Ottocento e del Novecento, attraverso le vicende di scienziati ed esploratori. Fra tutte spicca la figura di Igino Cocchi (dal 1860 al 1873 direttore del Gabinetto di Geologia e Paleontologia del Regio Istituto di Studi Superiori di Firenze), che proprio negli anni in cui l’Unità d’Italia era ancora un’aspirazione, già si batteva per creare una cartografia geologica nazionale, raccogliendo a Firenze campioni di fossili da tutta la penisola. Ma nella monografia si potrà scoprire anche un interessante contributo sulla passione di Leonardo per i fossili, che trova ampio riscontro nei suoi disegni. Il volume, grazie al ricco corredo di splendide immagini realizzate da Saulo Bambi, offre un esempio della bellezza della scienza e invita il lettore a trasformarsi in visitatore e naturalista a sua volta.