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venerdì 29 marzo 2024

Eurispes: Italia in pericolo ceto medio

12-02-2004

Un'Italia "smarrita", dove il carovita alimenta un crescente "rischio di proletarizzazione" per il ceto medio che per la prima volta dal dopoguerra "non ha piu' davanti a sè prospettive di miglioramento". E' un Paese "alla ricerca di un'identità" quello che emerge nel Rapporto Italia 2004 dell'Eurispes, presentato alla stampa dal presidente Gian Maria Fara nella Pontificia universita' san Tommaso d'Aquino.
Ecco alcuni dati emersi:

- Nel biennio 2001-2003 la perdita del potere d'acquisto è stata pari al 19,7% per gli impiegati, al 16% per gli operai, al 15,4% per i dirigenti e al 13,3% per i quadri. Secondo l'Eurispes oltre alle 2.500.000 famiglie povere censite (pari a circa 8 milioni di soggetti) si aggiunge un altro 10% di famiglie italiane a rischio povertà, ovvero altri 2.400.000 nuclei familiari.

- Nel 2003 il 32,5% degli intervistati avvertiva un lieve peggioramento dell'economia: nel 2004 il 48,2% parla di ''netto peggioramento''. Ancora più allarmante il calo della capacità di risparmio: solo il 5,5% degli intervistati prevede di risparmiare qualcosa nel 2004 (contro il 6,5% del 2003) e il 33,7%, pur nutrendo la stessa intenzione non e' sicuro di riuscirci. Il 56,4% afferma di non essere in grado di risparmiare.

- "L'Italia si trova al 41esimo posto nella gerarchia della competitività mondiale del 2003" ha spiegato Fara. "Occorre puntare sul sistema Paese e sul prodotto made in Italy" ha suggerito il presidente dell'Eurispes.

- Diffusione di un clima di illegalità e di corruzione della vita pubblica a tutti i livelli con un "ruolo determinante" rivestito dalla politica "quando ha pensato di delegittimare e di indebolire l'ordine giudiziario o quando ha mostrato come la legalità potesse essere piegata e adattata all'interesse personale o di parte o dello stesso Stato". Per la criminalità il settore più remunerativo resta quello del traffico di droga che determinerebbe introiti per 59.022 milioni di euro. Continua il primato della 'Ndrangheta per gli affari legati al traffico di droga (22.340 milioni di euro), seguita da Cosa nostra (18.224), Camorra (16.459) e Sacra corona unita (1.999).

- Il Presidente della Repubblica è stato definito "l'ultima agenzia di senso", capace di infondere fiducia e orientamento ad un Paese "smarrito": l'80% si fida del Capo dello Stato e la percentuale sale nel caso dei laureati (86,3%). Solo il 36,5% del campione afferma di avere fiducia nel Parlamento a fronte di un 56,9% che non ne ha; il 63,5% si dichiara "poco o per niente" fiducioso nel Governo. Il 90% si fida del volontariato, e più dell'80% nelle Forze dell'ordine; il 58,9% si fida dell'Unione Europea.

- Sono 5.650.000 i lavoratori in nero nel nostro Paese. Al calcolo ufficiale sfugge anche chi, pur disponendo già di un reddito esercita attività in nero, anche a tempo pieno. Questa categoria ammonterebbe, secondo l'Eurispes, a circa mezzo milione di persone. Ma anche un lavoro autonomo in parte o interamente non denunciato è sommerso.
 
- L'Italia è il secondo Paese, dopo la Spagna, con la maggior quota di fondi strutturali previsti dall'Unione Europea nel periodo 2000-2006 e destinati al finanziamento dei programmi di sviluppo nei paesi menbri.