C'è speranza o paura? E' stato un buon pareggio quello in casa con il
Palermo. La squadra di
Delio Rossi non si è risparmiata, correndo e provando a vincere in diverse occasioni e rischiando poco, unica pecca la mancanza del gol. Per il tifoso che ancora ha negli occhi le prestazioni casalinghe contro
Juventus e
Chievo (miracolo a San Siro a parte) quella di ieri è stata una buona
Fiorentina. Il problema ieri è stato un altro: il
Lecce vincente a
Catania che ha rosicchiato due punti alla compagine viola che nelle prossime due partite dovrà affrontare
Roma e
Inter, insomma due impegni tutt'altro che semplici. Meno male ritornano, gli ex come
Adrian Mutu il fenomeno capace di fermare il
Genoa in casa mettendo non poca pressione sulla squadra genovese che nella prossima partita affronterà il Milan a
San Siro. Programmi e proiezioni non se ne possono più fare bisogna vivere partita per partita, punto per punto con un occhio al calendario. E i prossimi impegni un pò di paura la fanno. La speranza è quella legata a quanto mostrato ieri sera in campo. Diversi limiti ci sono però l'attenzione, la corsa e la grinta mostrati in campo sono positivi. Pronti via e in cinque minuti la Fiorentina sfiora il gol per tre o quattro volte e se non fosse per
Viviano (tifoso viola) saresti già in vantaggio. Ti aspetti la reazione del Palermo che però di grandi occasioni non ne crea se non fosse per Natali in versione assist man (non ha perso il vizio) per
Ilicic che però si trova sempre la palla sul destro e allora i tiri non sono un granchè. La
Fiorentina accumula calci d'angolo e ogni volta rischia sempre di segnare ma sfortuna, imprecisione e rimpalli strozzano l'urlo in gola del Presidente
Andrea Della Valle particolarmente attivo e partecipativo in tribuna. Nel secondo tempo ti aspetti la giocata di qualche giocatore ma ti manca sempre qualcosa. Guardi in panchina e capisci che giocatori capaci di dare il cambio di ritmo definitivo non ce ne sono perciò ti devi affidare a quello che hai in campo. La vera emozione la provi a dieci minuti dalla fine,
De Silvestri crossa e vedi la palla che finalmente si insacca in reta. E' fatta. Parte la musica, i giocatori si buttano tutti su
Amauri per festeggiarlo e il guardalinee torna verso la metà campo, poi ci ripensa e parla con l'arbitro. Fallo di mano del centravanti viola, per altro evidente e ammonizione che gli costa la squalifica. Peccato. Fischio finale e 0-0 che non succedeva dal 1949.