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sabato 20 aprile 2024

Omaggio a Mozart: ''Messa di Requiem'' a Palazzo Vecchio

04-12-2013
Mercoledì 4 dicembre, le note dell’imponente “Messa di Requiem” mozartiana torneranno a risuonare nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Si rinnova così l’appuntamento con l’Omaggio a Mozart organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Firenze e l’Orchestra da Camera Fiorentina, in occasione dell’anniversario della morte del compositore salisburghese. L’anno, passato, alla sua prima edizione, l’evento registrò il tutto esaurito. L’inizio del concerto è fissato per le 21, ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Oltre all’Orchestra da Camera Fiorentina e al Coro Harmonia Cantata, questa seconda edizione dell’Omaggio a Mozart vede la straordinaria partecipazione del direttore greco-americano Peter Tiboris, bacchetta di grande esperienza proveniente dalla Carnegie Hall di New York e da quasi trent’anni a capo delle più note formazioni internazionali, sinfoniche e liriche. Maestro del coro è Raffaele Puccianti, mentre tra le voci soliste spicca il soprano finlandese-canadese Eliana Lappalainen, da tempo al centro di un’intensa attività a livello internazionale, a cui si affiancano il mezzo soprano Patrizia Scivoletto (già Grimgerde nella “Walkure” della Fura dels Baus al Maggio Musicale Fiorentino), il tenore Giampaolo Franconi e il baritono Paolo Pecchioli.
"La musica di Mozart - ha commentato l'assessore alla cultura Sergio Givone - troverà un perfetta location di esecuzione nel Salone dei Cinquecento, cuore della cultura e della politica fiorentina, che per una sera diventerà teatro delle note del compositore austriaco. Fa piacere che Palazzo Vecchio possa aprirsi anche a eventi originali come questo e l'amministrazione è pronta a collaborare con il maestro Giuseppe Lanzetta per iniziative analoghe che valorizzino la musica e coinvolgano i cittadini". Composta da Mozart poco prima della scomparsa, la “Messa di Requiem” rappresenta il confronto dell’uomo con una delle sue più grandi angosce, la morte. In un canto che si eleva al cielo, si fondono - e si scontrano - così l’immagine della perdita con la potenza magnanima di Dio. Mozart, stremato dalle fatiche, lasciò l’opera incompiuta. A terminarla fu uno dei suoi allievi prediletti, Xaver Süssmayr.
Fonte: www.comune.fi.it