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venerdì 19 aprile 2024

La Fiorentina batte 2-0 l'Udinese e vola in finale di Coppa Italia

12-02-2014

E ora tutti a Roma. Stadio Olimpico, sabato 3 maggio 2014. Una data che i tifosi della Fiorentina hanno già cerchiato in rosso sul calendario. Firenze si mobiliterà in massa verso la Capitale per la prima finale dell’era Della Valle. Una finale attesa tredici anni, da quel 13 giugno 2001, giorno della conquista della sesta Coppa Italia contro il Parma. L’allenatore era un giovane Roberto Mancini; Rui Costa, Nuno Gomes, Toldo, Chiesa, Repka e Di Livio i giocatori più rappresentativi. Una vita fa. L’estate successiva sarebbe scoppiato l’inferno con il fallimento della società di Vittorio Cecchi Gori.

Ma la Fiorentina è tornata a splendere e a divertire. Il 2-0 ai danni dell’Udinese ripaga gli sforzi che Diego e Andrea Della Valle hanno compiuto da quando sono entrati nel mondo del calcio, nell’agosto 2002. Certo, l’ostacolo più grosso deve essere ancora superato, contro Roma o Napoli i gigliati dovranno compiere una vera e propria impresa. Ma ci sarà tempo per pensarci, adesso è il momento di godere e festeggiare, senza dimenticarsi, però, che la sfida di campionato contro l’Inter è già dietro l’angolo, sabato 15 febbraio, ore 20.45.

Tanta contentezza, ma anche tanta sofferenza. La formazione bianconera ha seriamente messo in difficoltà la Fiorentina, andando vicina al gol in più di una circostanza dopo la sassata di Pasqual. Raramente avevamo visto i ragazzi di Montella così intimoriti di fronte a un avversario, quasi interamente chiusi in difesa, con il solo Matri in attacco. Se i viola possono andare a giocarsi la settima Coppa Italia della loro storia, gran parte del merito è di Norberto Neto. La parata al 94’ minuto su Muriel (ma non scordiamoci gli interventi su Gabriel Silva e Domizzi nel primo tempo) è stata da applausi. I suoi compagni l’hanno sommerso di abbracci e pacche sulle spalle al triplice fischio, immagine, questa, che testimonia quanto sia unito e compatto lo spogliatoio. Il brasiliano si sta prendendo le sue rivincite dopo un inizio di stagione all’insegna delle critiche.

Pasqual e Cudrado gli altri due protagonisti della serata. Il primo ci ha messo appena un quarto d’ora a sbloccare il risultato con un sinistro al volo su sponda aerea di Joaquin. Una rete pazzesca, molto simile a quella segnata da Gilardino su passaggio di testa di Ambrosini in un Lazio-Milan 1-5 della stagione 2007-08. Come nelle favole, il capitano ha messo il suo timbro in una delle partite più importanti dell’anno. E forse è anche giusto così. Lui, Manuel, il veterano della squadra, passato dagli splendidi anni di Cesare Prandelli ai disastri delle gestioni di Sinisa Mihajlovic e Delio Rossi. E poi il colombiano, impressionante il suo destro sotto l’incrocio. Un tiro perfetto. Il suo prezzo salirà alle stelle, ma il bolide del 2-0 conferma i margini di crescita di questo ragazzo. Purtroppo salterà la gara dell’Olimpico per squalifica. Assenza pesante la sua, speriamo che la Fiorentina non ne risenta. Potrebbe, invece, scendere in campo Mario Gomez, in panchina con i friulani dopo quasi cinque mesi. E’ stato bello vedere il tedesco così coinvolto nel match. Qualche possibilità anche per Giuseppe Rossi. Pepito sta continuando la riabilitazione negli Stati Uniti e in un’intervista rilasciata a "Sport Illustrated" ha lanciato il guanto di sfida: "Voglio rientrare per il finale di stagione e andare ai Mondiali".
Staremo a vedere. La certezza è che il 3 maggio la Fiorentina sarà a Roma.

Stefano Niccoli