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venerdì 29 marzo 2024

Goletta Verde di Legambiente: risultati positivi per le acque della Toscana, criticità per l'Elba

30-06-2014

Si è tenuta lunedì 30 giugno 2014 la conferenza stampa di Legambiente durante la quale sono stati presentati e discussi i risultati dei campionamenti effettuati da "Goletta Verde", il cui obiettivo è verificare l'inquinamento delle acque toscane e la condizione del territorio in relazione alla cementificazione. Alla conferenza sono intervenuti Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana; Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente e Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde. "La vocazione turistica e naturalistica di una delle più belle aree della Penisola non può più rischiare di essere messa in discussione dai ritardi con i quali si sta procedendo a mettere a sistema gli interventi necessari per ampliare la già buona performance depurativa", ha dichiarato Ferruzza.
Goletta Verde, dopo la Liguria, ha analizzato 18 punti nel territorio toscano -scelti tra quelli con criticità più elevata in base all'area geografica e al percorso storico- rilevando che 6 di questi avrebbero cariche batteriche superiori ai limiti consentiti. Tra i punti studati il 14 e il 15 giugno scorsi non superano il test la foce del torrente Carrione (Marina di Carrara); la foce del canale Magliano (Marina di Ronchi); la foce dell'Albegna (Orbetello); il fosso della Galea/La Pila (Elba); la spiaggia di Margidore (Lacona); il molo interno del Porto (Moletto del Pesce). Le rilevazioni sono state effettuate direttamente alla foce dei fiumi, laddove l'inquinamento arriva in mare: "I nostri prelievi si concentrano nei punti critici della costa, in particolare su spiagge e tratti di mare dove insistono foci di fiumi o canali, fattori che potenzialmente rappresentano una fonte di inquinamento a causa di reflui non opportunamente depurati e dunque inquinati dal punto di vista batteriologico", ha dichiarato Serena Carpentieri. I test sono stati probabilmente influenzati dalle forti piogge dei giorni precedenti, che possono aver aumentato (o ridotto) i valori rilevati, ma "le condizioni metereologiche non possono essere un alibi, specialmente per una regione come la Toscana che eccelle nell'efficienza depurativa".
I risultati quindi sono, nel complesso, positivi: unico dato critico rimane quello dell'Elba, malata "cronica" e vecchia conoscenza di Goletta Verde, che comunque mostra significativi miglioramenti rispetto alle rilevazioni degli anni scorsi. Confrontando i risultati con il Portale delle Acque del Ministero della Salute, dei sei punti inquinati o fortemente inquinati risulta che due di questi non sono campionati dalle autorità ufficiali (il Carrione e il Moletto del Pesce), e 4 risultano invece balneabili: il Magliano, l'Albenga, il Margidore e la Galea/La Pila. Le differenze sono imputabili ai diversi punti di rilevazione scelti, differenza legata ai diversi obiettivi delle istituzioni, e alle diverse condizioni delle acque al momento delle rilevazioni (si tenga presente che i valori dell'inquinamento acquatico cambiano pressoché giornalmente, specie in relazione agli eventi metereologici).
Al centro della discussione anche il problema della cementificazione: nonostante i vincoli della legge 431/1985, la cosiddetta "Galasso", 12mila metri di paesaggi costieri sono stati cancellati dalla cementificazione selvaggia. "La costa Toscana è una delle più belle d'Italia - ha dichiarato Edoardo Zanchini. Il nostro studio ha evidenziato una rilevante trasformazione dei paesaggi costieri e una dinamica di ulteriore cementificazione che non si è fermata. Solo il 15% della costa risulta sotto tutela ambientale; il 44% della costa è stato modificato inesorabilmente dagli interventi edilizi. E il boom delle costruzioni, in alcuni casi abusive, non accenna a diminuire".
Forte è anche il messaggio politico lanciato a margine della conferenza: "Martedì primo luglio il Consiglio regionale inizierà la discussione del Piano Paesaggistico - ha affermato Ferruzza. Chiediamo un intervento massiccio in tal senso, affinché non ci si limiti solo ad approvare linee guida e principi generali come si è sempre fatto in questi anni. Occorre invece prendere esempio da altre esperienze recenti, quale quella esemplare della Sardegna, affinché il Piano contenga prescrizioni e norme precise che tutelino il territorio. In tal senso chiediamo un impegno bipartisan delle forze politiche in Consiglio".

di Daniele Mu