Venerdì 31 ottobre, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, si è svolta l'Inaugurazione dell'Anno Accademico 2014/2015 dell'Università degli Studi di Firenze.
La celebrazione si è aperta con il saluto della vicesindaco, Cristina Giachi, la quale ha sottolineato l'importanza dell'istruzione in una società che richiede sempre piú "il coraggio del merito e la ricerca di profondità nei giudizi e nelle valutazioni, per evitare di cadere nella facile trappola dell'approssimazione".
Ricambio generazionale tra i professori, massima attenzione alla sfida della competizione istituzionale, nella didattica e nella ricerca, investimento sull'orientamento degli studenti e dei neolaureati. L'Università di Firenze si presenta così all'inizio del nuovo anno accademico, attraverso la relazione del rettore Alberto Tesi.
A quattro anni dall'approvazione della legge 240/2010 di riforma, ha sostenuto Tesi, sono stati realizzati i cambiamenti nell'assetto organizzativo ma, nonostante le tante promesse di rilancio, è forte il senso di incertezza che continua a circondare chi opera nel settore universitario. È mancato quel cambiamento culturale necessario a comprendere che l'Università può e deve contribuire alla soluzione dei problemi del Paese e non essere vista come parte di questi.
È paradossale, ha continuato il rettore, che gli Atenei non conoscano l'entrata maggiore del loro bilancio, la quota del Fondo di Finanziamento Ordinario, quando devono preparare il preventivo per l'anno successivo.
A conclusione del suo intervento, Tesi ha sottolineato che "sono sempre più i giovani attratti da posizioni in Università di altri paesi, in grado di fornire maggiori opportunità e risorse, c'è quindi bisogno di un cambiamento sostanziale che porti a vedere l'Università, non più come un costo ma come un investimento strategico per il Paese".
Dopo la relazione del rettore, hanno preso la parola la rappresentante degli studenti, Anna Castelli e la rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Marisa Morbidi. Entrambe, sebbene da punti di vista differenti, hanno sottolineato come il perdurare della crisi economica e di politiche tese a ridurre sempre più i finanziamenti alle università pubbliche, non permettano di lavorare in un clima di serenità e di offrire un'adeguata offerta formativa.
Al termine di questi interventi, il professor Giampiero Nigro, ha tenuto una lezione dal titolo "Alle origini del 'fattore Italia', lavoro e produzione nelle botteghe fiorentine del Rinascimento": un'analisi sulla struttura lavorativa della bottega artigiana e di come le compagnie mercantili fiorentine abbiano avuto la capacità di imporre i loro prodotti a livello internazionale.
Due interventi musicali, dell'Orchestra e del Coro dell'Università di Firenze, hanno infine concluso l'inaugurazione dell'Anno Accademico 2014/2015.

Davide Del Deo