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giovedì 28 marzo 2024

Italiani snack dipendenti

30-11-2006

Un italiano su quattro è ossessionato dagli snack, a cui ricorre anche quattro o cinque volte al giorno, in ufficio, a casa, al bar o al supermercato. L'ossessione riguarda quell'appetito che prende a qualsiasi ora del giorno, per cioccolatini, patatine, arachidi, biscotti, pasticcini, pizzette e focacce. E' una dipendenza che tocca in forma lieve il 78% degli italiani di età compresa tra i 18 e i 60 anni, come rileva una ricerca che sta per essere pubblicata da Riza Edizioni che analizza i cosiddetti comportamenti d'impulso. Solo il 5% degli intervistati, su un campione di 1000 persone ha dichiarato di riuscire a resistere alla tentazione e per appena il 12%, lo spuntino è soltanto un rompi-digiuno, cui ricorrere per placare la fame quando si salta il pasto. E' il cosiddetto junk food, letteralmente cibo-spazzatura, paragonato dalla ricerca ad una vera e propria droga capace di scatenare crisi di astinenza da placare il più velocemente possibile. E infatti, un italiano su quattro (il 27%) consuma questo genere di alimenti in continuazione, il 22% quando è nervoso, mentre uno su cinque (18%) cade in tentazione ogni volta che cerca di mettersi a dieta. Anche la frequenza con cui si attinge a queste riserve appetitose fanno pensare ad una dipendenza, uno su due ricorre allo snack dalle 4 alle 5 volte al giorno, mentre per il 18% si arriva anche a una decina di spuntini quotidiani. Gli snack preferiti sono i cioccolatini, seguiti da patatine e arachidi, biscotti e pasticcini, pizzette e focacce, liquirizie, caramelle e lecca-lecca, per chiudere con brioche, gelati e torte. La dipendenza attacca dove e quando meno ce lo si aspetta ma il bar pare essere per il 62% degli intervistati il luogo più incline a cedere alla debolezza per uno snack. Pericolosi anche i banchi dei supermercati, per il 57%, i cassetti e i distributori automatici degli uffici (51%) e naturalmente la dispensa di casa (31%). Altri luoghi a rischio sono le pasticcerie (42%), ma anche i locali dove c'é l'happy hour, (36%). Il ristorante e il cinema, invece, inducono comportamenti più morigerati con solo il 28% e 18% di pericolo di abbandonarsi al gusto di uno snack.

di Leonardo Lodolini