Città di Firenze
Home > Webzine > Ordinanza anti-lavavetri: la guerra dei ministri, la replica di Cioni
martedì 16 aprile 2024

Ordinanza anti-lavavetri: la guerra dei ministri, la replica di Cioni

30-08-2007

Continua ad alimentare il dibattito politico a livello nazionale la cosiddetta "ordinanza anti-lavavetri", cioè la decisione presa qualche giorno fa dall'amministrazione comunale fiorentina di vietare lo svolgimento dell'attività di lavavetri agli incroci stradali, prevedendo per i trasgressori multe salate (fino a 206 euro), sequestro degli attrezzi di lavoro e del ricavatoi dell'attività e una denuncia penale che può portare anche fino a tre mesi di reclusione. Ieri sull'argomento è intervenuto in modo critico il presidente della Camera dei deputati Fausto Bertinotti, che dalla Festa dell?Udeur di Telese ha detto di dubitare di provvedimenti in cui "la severità interviene sugli ultimi invece che sui primi colpevoli, che in questo caso è il racket". A stretto giro è arrivata la replica dell'assessore alla sicurezza del Comune di Firenze Graziano Cioni: "Ho grande rispetto per il presidente della Camera ma, di fronte alle aggressioni giornaliere che le vittime del racket fanno ad anziani e donne, al mio posto cosa avrebbe fatto?" ha detto l'assessore, aggiungendo: "Le vittime non andranno in carcere e si spera che chi ha strumenti investigativi arrivi al racket. Ho fatto 10 anni il parlamentare me ne ero già accorto allora: questi palazzi allontanano i rappresentanti del popolo dalla gente". Dubbi sulla opportunità e la costituzionalità del provvedimento sono stati espressi anche da numerosi ministri del governo di centro-sinistra. "Penso che si possano ripulire le città - ha detto il ministro della famiglia Rosy Bindi (Pd) - ma che non si possa dimenticare che le persone vanno comunque rispettate e liberate". Analoghe possizoni sono quelle espresse dal Guardiasigilli Clemente Mastella (Udeur) e dal ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi). Apprezzamento è arrivato invece dal Ministro dell'Interno Giuliano Amato, che ha annunciato provvedimenti a livello nazionale, forse già nelle prossime ore, e dal Pretto di Firenze Andrea De Martino, secondo cui si tratta di uno "strumento utile di prevenzione di forme di racket, un'ulteriore misura per combattere l'illegalità e la microcriminalità che interessa Firenze come tante altre città". Intanto, in tutta la città, i lavavetri sono scomparsi: nella seconda giornata di controlli effettuati dalle forze dell'ordine non risultano lavavetri girovaghi denunciati. Sono arrivate al comando dei vigili urbani sono arrivate alcune segnalazioni sulla presenza di lavavetri ai semafori: nei luoghi indicati, però, gli agenti della polizia municipale non hanno trovato nessuno.