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venerdì 19 aprile 2024

Manifestazione a Roma contro la guerra preventiva

11-01-2003
Cinque banche assaltate, vetrine distrutte o imbrattate di vernice rosso sangue, bancomat e casse depositi bruciate. Cinque azioni firmate dai Disobbedienti che, dopo mesi di rinunce questa volta hanno deciso che la "disobbedienza sociale" doveva tornare in piazza. Nel mirino le "banche armate" accusate di finanziare l'economia di guerra. Infrante le vetrine della Banca commerciale: uova piene di vernice rossa, sassi, un fumogeno che brucia il bancomat. Assaltato anche il negozio Blockbuster. Dopo la Banca commerciale è toccato alle agenzie della Banca popolare di Brescia in via Barberini, alla Banca di Roma in piazza Barberini, e ancora la stessa banca in via Nazionale. Anche in piazza Venezia la sede della Bnl viene attaccata con la solita tecnica. La polizia ha controllato dall'alto, due elicotteri volteggiavano ad alta quota con le telecamere. I reparti a terra nascosti, lontani e quando erano schierati vicini al corteo come in piazza Barberini si è trattato di reparti normali, non la Celere. Una scelta saggia, così come la decisione di dialogare ad ogni minimo accenno di problemi che ha evitato il salire della tensione che ha fatto il paio con la scelta dei Disobbedienti di tenersi entro limiti ben stretti evitando ogni contatto, anche a distanza, con le forze dell'ordine. I pacifisti che hanno sfilato per le strade della capitale sono stati circa 45-50 mila, 'mille piu', mille meno', secondo polizia e carabinieri. Molto più alta la cifra sewcondo gli organizzatori che hanno parlato di 100mila persone. Il gruppo di partecipanti agli atti vandalici commessi durante il corteo e' stato filmato e fotografato dalle forze dell'ordine che nei prossimi giorni potrebbero grazie alle riprese arrivare ad identificare i responsabili degli atti di vandalismo. Iraq: in 10mila a Roma dalla Toscana per fermare la guerra preventiva. Oltre 10mila persone dalla Toscana hanno partecipato alla manifestazione nazionale a Roma il 12 aprile. Organizzata dal Comitato nazionale "Fermiamo la guerra", il corteo ha sfilato per dire basta alla guerra preventiva condotta dal governo americano. In pullman, in auto o in treno: così hanno raggiunto la capitale i manifestanti toscani. Secondo la Cgil dalla nostra regione sono stati 200 i pullman partiti, 50 solo da Firenze, oltre ad un treno speciale. La partenza alle 14 da Piazza Esedra. La coreografia del corteo, così com'era stato annunciato alla vigilia, è stata sobria rispetto a quella sfoggiata alla manifestazione di Milano: la delegazione toscana, posta vicino alla testa del corteo, ha aperto con una bandiera della pace, tessuta dagli operai pratesi, lunga 30 metri. Dietro poi i vessilli della Cgil e delle altre organizzazioni che hanno partecipato all'evento, dall'Arci alla Rete Lilliput. E proprio la Rete Lilliput sabato mattina aveva dato vita a Firenze alla giornata di boicottaggio contro la Esso: davanti ad alcune stazioni di rifornimento Esso volontari hanno distribuito volantini nei quali si indicava la compagnia americana come sovvenzionatrice della campagna militare contro l'Iraq.