E’ un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dalle Università toscane nel vertice con i parlamentari e le istituzioni svoltosi ieri a Firenze. Al centro delle critiche, i tagli del decreto finanziario n.112 convertito in legge dal Parlamento e della riforma Gelmini. In concreto,
il decreto riduce di 500 milioni di euro il Fondo di finanziamento ordinario delle università che rappresenta la principale fonte di sostentamento degli atenei; inoltre
stabilisce che fino al 2012 potranno assumere un nuovo dipendente ogni cinque che vanno in pensione e introduce la possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. “
Con i tagli imposti dal governo all’università – ha detto il rettore dell’ateneo di Firenze Augusto Marinelli - avremo l’ingestibilità finanziaria degli atenei, l’impoverimento del capitale umano e un minor numero di corsi universitari”. Silvano
Focardi, rettore dell’Università di Siena, ha calcolato che nella città del palio da qui al 2014 verranno tagliati 110 tecnici amministrativi, il 40% del totale.
Marco Pasquali, rettore dell’ateneo pisano, parla di una riduzione di 80 unità tra docenmti e personale ATA.