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venerdì 29 marzo 2024

Auguri all'Alfieri tra ricordi e polemiche

24-11-2004
"16 ottobre 1979: Il nostro centro". Questa è la frase scritta su un manifesto che venticinque anni fa annunciava la nascita di una nuova sala cinematografica, l'Alfieri. Voluta fortemente dalla Cooperativa L'Atelier sull’area dove sorgeva un antico teatro, e gestita dal Comune, può essere considerata la madre delle sale d’essai, un vero e proprio modello da seguire per le successive. “Spesso siamo stati sul punto di abbandonare tutto ma non abbiamo mai accettato l’idea di un fallimento” dice Monica Zanchi "Per il futuro ci sono due linee da seguire: la collaborazione con altre associazioni e la diversificazione dell’offerta cinematografica". All'incontro "Cultura e spettacolo a Firenze" con cui si è celebrato il compleanno dell'Alfieri, sono state ricordate iniziative del passato come "Le Notti dell’Alfieri" o "I Mercoledì dell’Alfieri", serate di teatro, danza e spettacoli musicali, legati alle programmazioni cinematografiche che avevano tra gli anni '80 e '90 un buon riscontro di pubblico. Oggi i numeri degli spettatori non sono più gli stessi e il problema dei trasporti e dei parcheggi incide notevolmente sul rendimento della sala. Il discorso dell'assessore alla cultura Simone Siliani ha cercato di spostare il problema sul ruolo delle multisale e della televisione, come possibili cause del declino del cinema. "Credo molto nel fatto che si possa proporre un’offerta integrata di cinema di qualità" ha detto Siliani. "L’area di Santa Croce, col Teatro Verdi, la Biblioteca della città, il nuovo Archivio Storico, deve essere vista come una scommessa sul futuro di Firenze2. Non sono mancate repliche a queste dichiarazioni: "Il centro non attira più, non si arriva con nessun mezzo. Questa città è disegnata per funzionare di giorno, solo con i turisti. Occorre un rapporto serio con l'Amministrazione" ha detto Andrea Vannini della Bottega del Cinema. "Questa sala ha i problemi del centro di Firenze. I locali chiusi nel centro sono aumentati. Ci sono pessime notizie sul futuro di molte sale e in prospettiva Firenze diventa una città senza schermi. Per andare al cinema dovremo spostarci tutti in periferia mentre all’interno dei viali resteranno solo alberghi, uffici e abitazioni extralusso" ha concluso Stefani della Cooperativa L'Atelier.

di Andrea Palanti