In occasione del trentennale della morte di Pier Paolo Pasolini sono state organizzate dal Gabinetto Vieusseux due particolari iniziative riguardanti una rassegna fotografica e una serie di interviste e proiezioni video. “Accattone: i primi ciak di Pasolini” (dal 25 ottobre fino al 9 febbraio 2006 a Palazzo Pitti) testimonia attraverso 53 foto la fase di preparazione, la scelta degli attori, i sopralluoghi e  quei difficili primi tre giorni di riprese dell’esordio del Pasolini regista. “Sono arrivato ad Accattone con una grande preparazione intima, una grande carica di passione cinematografica e di modo di sentire idealmente l’immagine, ma con una totale impreparazione tecnica” scriveva l’autore a proposito di questo film. Ai dialoghi collabora Sergio Citti nell’intento di ricreare l’universo delle borgate romane dove agisce un sottoproletariato erede del mondo contadino friulano, conosciuto da Pasolini in gioventù. Il film doveva essere inizialmente prodotto dalla “Federiz” (Federico Fellini con Angelo Rizzoli) ma il lavoro fu bruscamente interrotto perché a Fellini non piaceva e fu portato a termine solo grazie all’intervento di un nuovo produttore, Alfredo Bini. “Il rito del degrado. Pasolini e la televisione”, in programma a partire dalle 16.00 del 25 ottobre alla Sala Ferri, propone frammenti e servizi delle televisioni italiana, svizzera, francese e tedesca. Pasolini rende spesso esplicita la sua avversione nei confronti della televisione “infinitamente peggiore e più degradante di quanto la più feroce immaginazione possa supporre”. Nonostante ciò egli non rifiuta di partecipare a trasmissioni tv, forse con un atteggiamento di sfida attraverso l’uso dello stesso mezzo televisivo. A chiudere la proiezione sarà l’ultima intervista rilasciata da Pasolini ad Antenne 2 il 31 ottobre 1975, giorno precedente alla sua uccisione all’Idroscalo di Ostia.

di Andrea Palanti