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giovedì 25 aprile 2024

Festival dei popoli: la vetrina mondiale del film documentario

29-11-2005
Chi a Firenze non ha mai sentito parlare del Festival dei popoli ? presentato ieri nella sala incontri di Palazzo Vecchio gremita di appassionati e giornalisti, il festival (ormai storico, dato che festeggia il suo 46° compleanno) è cresciuto con l'immagine di Firenze come città di cultura e di incontro fra le culture. Il profondo legame del festival con la città è ben rappresentato dai luoghi in cui si svolgerà la rassegna (2-8 Dicembre), come i cinema Alfieri e Ciak, gli istituti Stensen e Francese, le facoltà di Lettere ed Architettura, i cantieri Goldonetta: luoghi storici dell'arte e della cultura fiorentina ma proiettati verso la realtà mondiale ospitata nel festival.
Per gli amanti del punk (e sono in diversi fra i nostri lettori) la sezione Filmare la musica festeggia il trentennale del "no future" offrendo filmati che non si vedevano dai tempi del concerto dei CCCP alla festa dell'Unità delle Cascine; ma siccome non si vive di solo punk, ecco che vengono offerti una serie di eventi speciali veramente imperdibili, con Dante e Giotto visti da Comolli ma anche omaggi a Pina Bausch ed Elio Petri.
I tradizionali concorsi Internazionale e Italiano hanno selezionato 13 pellicole fra centinaia pervenute rispettivamente da tutto il mondo e tutta l'Italia, con premiazione l'8 dicembre. La giuria Internazionale ospita un membro d'eccezione quale Jorgen Leth, il regista danese ispiratore di Lars Von Trier a cui è dedicata una retrospettiva, mentre una novità nel ricchissimo programma di quest'anno (www.festivaldeipopoli.org) è la sezione La famiglia del III millennio, che vedrà anche una tavola rotonda come evento collaterale.
Appuntamento di rilievo mondiale per il cinema documentario, senza mai scadere in un cliché da cineforum di élite ma anzi proponendo - come hanno ricordato l'Assessore Siliani, il direttore del Festival Simondi e il presidente dello stesso Bonsanti - un evento popolare che non bada alla convenienza economica.
Sebbene convenga presentarsi presto all'entrata delle sale per riuscire a trovare posto, il festival non mira a "fare cassetta", preferendo investire sull'estensione dell'offerta dei prodotti presentati: ciò rammarica ancora di più per il taglio ai finanziamenti dell'edizione di quest'anno, riporta la rassegna nella triste realtà attualmente vissuta dall'arte in Italia.

di Matteo Gerlini