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venerdì 29 marzo 2024

Almodovar e Kusturica al CineCittà cineclub

04-10-2006
Appuntamento giovedì 5 ottobre al CineCittà cineclub con la rassegna: "!Que viva Pedro! Il cinema di Almodovar". Alle ore 20.45 proiezione del cult-movie diretto da Almodovar nel 1986, interpretato Carmen Maura, Eusebio Porcela, Antonio Banderas: "La legge del desiderio". Gli amori di un regista omosessuale, diviso tra due ragazzi (uno poi ucciderà l'altro), e quelli di sua sorella, attrice procace che un tempo era suo fratello, transessuale immerso nella memoria dell'amore incestuoso per il padre col quale era scappata di casa e per il quale aveva cambiato sesso. Il film che impose in Italia P. Almodóvar, classe 1949 (o 1951 a seconda delle fonti), poligrafo eccentrico di origine contadina, ex hippy, teatrante, cineasta alternativo della trasgressione: un cocktail di romanticismo e buffoneria, surrealismo e grottesco, melodramma e farsa. Il trionfo del cattivo gusto, ma volutamente portato all'estremo e condito con humor nero di inconfondibile segno ispanico. A seguire alle ore 22,45 prende il via la rassegna: "La poetica del disordine Emir Kusturica" con la proiezione del film: "Ti ricordi di Dolly Bell" (Sjecas li se Dolly Bell?) esordio alla regia per Kusturica nel 1980 ed interpretato da Slavo Stimac, Slobodan Aligrudic, Ljiliana Blagojevic. Scritto da Abdulah Sidran e ambientato a Sarajevo nei primi anni '60, è la storia dell'educazione sentimentale del sedicenne Ziolja e del suo rapporto con il padre (S. Aligrudic, memorabile) che, morendo, lascia in eredità la sua ingenua fede nel marxismo, nella Iugoslavia socialista e nel proprio presente. Ma in questo film corale dell'esordiente E. Kusturica (1955), bosniaco musulmano – insignito a Venezia 1981 con il Leone d'oro per l'opera prima e altri 2 premi – contano anche il conflitto tra il comunismo ortodosso e il desiderio di novità (espresso con la fissazione dell'ipnosi), il trapasso verso la società dei consumi in una Sarajevo dei sobborghi, abitata da una gioventù povera, il contrasto tra il vecchio e il nuovo nei costumi con risvolti sugli usi musulmani. Fa da Leitmotiv musicale la canzone "24000 baci" cantata da Celentano. Dolly del titolo è una spogliarellista di Europa di notte di Blasetti, proiettato in Iugoslavia nel '62: il primo film con donne nude che vide il pubblico iugoslavo.

INFO:

CineCittà cineclub - Firenze
via Pisana 576
Infoline e fax: 055.73.24.510