Sarà in proiezione fino al 16 ottobre (alle 21,00 e 22,45 al Cinecittà Cineclub in via Pisana 576) il lavoro, ricostruito da Giuseppe Bertolucci, e presentato restaurato alla 65° Mostra del Cinema di Venezia, “La Rabbia” di Pier Paolo Pasolini. Molti di voi sapranno ben poco sia di Pasolini sia del periodo storico a cui fa riferimento il film, il periodo della Guerra Fredda e del miracolo economico e questa può essere l'occasione per vedere un opera alla quale, da poco, è stato restituito il “percorso” artistico con cui era stata pensata all'epoca da Pasolini. Il produttore dell'epoca aveva infatti deciso di trasformare l'opera pensata dal regista italiano inserendo, nella parte iniziale, il lavoro di un altro regista Giovannino Guareschi, secondo lo schema giornalistico del “visto da destra, visto da sinistra”. Nel 2008 emerge la volontà di “risarcire” Pier Paolo Pasolini, tentando di restituire a La rabbia, i connotati del progetto originale.Nato da un'idea di Tatti Sanguineti, per la regia di Giuseppe Bertolucci, autore che ha già affrontato l'opera pasoliniana, ricordiamo il suo documentario Pasolini passato prossimo, La rabbia di Pasolini, ovvero l'ipotesi di ricostruzione della versione originale del film,è una coproduzione Istituto Luce, Gruppo Editoriale Minerva Raro Video e Cineteca di Bologna. Montato nel laboratorio L'Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna, che ospita dal 2004, per volontà di Laura Betti, la sede del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini, La rabbia di Pasolini ha una durata di 83 minuti e comprende un'introduzione di Giuseppe Bertolucci, il materiale inedito dell'Archivio Luce (i sedici minuti che “ricompongono” la parte mancante), l'edizione de La Rabbia del 1963 di Pasolini e un'Appendice, L'aria del tempo.