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giovedì 28 marzo 2024

''Summer of Sam'' di Spike Lee al CineCittà cineclub

14-04-2011
Giovedì 14 aprile 2011 ancora un appuntamento a CineCittà cineclub (via Pisana, 576 - Firenze) con il ciclo: "The dark side of New York" e la proiezione a partire dalle ore 20.30 del discusso e convincente: "Sos summer of Sam- Panico a New York" (Summer of Sam) di Spike Lee con John Leguizamo, Adrien Brody, Mira Sorvino, Jennifer Esposito, Anthony La Paglia. Estate 1977 a New York: la più torrida del secolo. Mentre nel Bronx un assassino periodico (lo psicotico David Berkowitz che si firma “il figlio di Sam”) fa le sue vittime con una calibro 44 tra donne sole o coppiette appartate, scatenando la paranoia del sospetto e della caccia all'uomo, la calura provoca un blackout che sferra un'ondata di saccheggi per mano di neri e portoricani poveri. È l'estate in cui nel baseball gli Yankees vinsero il campionato ed esplose la disco music, innestandosi sul punk rock, rendendo di moda locali come lo Studio 54 e il Plato's Retreat. Su questa tela di fondo nella chiusa comunità italo-americana si svolgono le vicende di due giovani coppie. Scritto da Victor Colicchio e Michael Imperioli con il regista-produttore, è – come Fa' la cosa giusta, ambientato a Brooklyn – un complesso e convulso film corale che ha per temi principali l'intolleranza, la paura aggressiva per i “diversi”, il ruolo dei media nel far lievitare panico e paranoia collettiva (con lo stesso S. Lee che si ritaglia ironicamente una piccola parte di telecronista), la mentalità cattolico-machista degli immigrati italiani. Gronda di sangue, vomito, lacrime, sesso, violenza. E di musica: i Talking Heads, i Who e quella originale di Terence Blanchard che condiziona il montaggio sincopato e contratto (di Barry Alexander Brown). Nella fotografia di Ellen Kuras s'impastano bene frequenti ricorsi al video. Qualche noia con la censura USA, la distribuzione che ha chiesto la riduzione e la comunità italo-americana di New York. A seguire alle ore 22.45 per il ciclo: "Retrospettiva Ingmar Bergman" la proiezione del capolavoro: "Luci d'inverno" (Nattvardsgästerna) con Max von Sydow, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand, Gunnel Lindblom, Allan Edwall. Morta la moglie, il pastore protestante di uno sperduto villaggio della Dalecalia, all'estremo Nord della Svezia, ha perso la fede. Respinge le profferte d'amore di una donna atea, non sa consolare un parrocchiano nevrotico che s'ucciderà, né sua moglie. Un altro rigoroso, impietoso dramma da camera, chiuso tra una chiesa e poche case di un villaggio, quasi privo, tolta la scena del passaggio a livello, di momenti “fortissimi”, ma sotto la sua semplicità c'è una complessità non facile da cogliere. La critica ne fa una trilogia con Come in uno specchio (1960) e Il silenzio (1962): è il migliore dei 3. “Dà soddisfazione rivederlo dopo un quarto di secolo. Constato che nulla si è corrotto o si è rotto” (I. Bergman). Il titolo originale significa “i comunicandi”. Per informazioni: www.cinecittacineclub.org