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giovedì 28 marzo 2024

''Grog'' & ''El Che Guevara'' al CineCittà cineclub di Firenze

02-06-2011
Giovedì 2 giugno 2011 al CineCittà cineclub di Firenze a partire dalle ore 21,00 doppio appuntamento con il ciclo: Gli "Irregolari" del Cinema Italiano. Si comincia con la proiezione del film: "Grog" folgorante film d’esordio di Francesco Laudadio del 1982, con Gabriele Ferzetti, Omero Antonutti, Franco Nero, Miranda Campa. Due evasi balordi sequestrano sette persone in una casa signorile, ma, per caso, il sequestro è mostrato in diretta da una TV privata. Intanto arriva la polizia. Ispirata a sensazionali “prese dirette” televisive, è una commedia grottesca sulla società dello spettacolo, ilare, atroce, con molti momenti azzeccati. Vincitore a San Sebastian. Esordio alla regia di Laudadio scomparso prematuramente nel 2005 che aveva iniziato come aiuto regista di Mario Monicelli, Ettore Scola e Alberto Sordi. Nell’anno seguente a questa pellicola dirige con altri registi L’ addio a Berlinguer e poi Fatto su misura , con Ugo Tognazzi, film precursore del tema della fecondazione artificiale. Poi è la volta di Topo Galileo del 1987, apologo antinucleare con Beppe Grillo, sceneggiato su soggetto di Stefano Benni. Alle ore 22,45 proiezione di: "El “Che” Guevara" di Paolo Heusch del 1968, con Francisco Rabal, Andrea Checchi, John Ireland, Giacomo Rossi Stuart. Il 9 ottobre 1967 Ernesto “Che” Guevara, combattente contro le dittature sudamericane, venne ucciso in Bolivia ed entrò definitivamente nel mito. Vennero quindi realizzati diversi film; primo tra tutti questo di Huesch, girato in Sardegna con l’inserimento di paesaggi boliviani. Basato su un instant book di Adriano Bolzoni. Heusch è una figura atipica e misconosciuta dal grande pubblico, che compie dal dopoguerra una lunga gavetta da aiuto-regista in opere commerciali. La sua filmografia è quantomai ecclettica e discontinua. Nel 1958 esordisce firmando due pellicole: Un uomo facile, melodramma sull’amaro destino di un boxeur al tramonto, e soprattutto La morte viene dallo spazio, grezza ma ingegnosa avventura fantascientifica, primo tentativo «serio», nel panorama fino ad allora solo parodistico del cinema di fantascienza italiano. Significativa e aderente allo spirito del romanzo anche la sua riduzione da P. P. Pasolini di Una vita violenta del 1962. Per informazioni: www.cinecittacineclub.org