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sabato 20 aprile 2024

CineCittà cineclub di Firenze prosegue la rassegna ''Il Taglio dell'Occhio''

07-03-2012

Prosegue con altre tre pellicole imperdibili, mercoledì 7 marzo 2012, al CineCittà cineclub di Firenze per il ciclo "Altre Visioni" (appuntamenti con il cinema retrospettivo) la rassegna cinematografica "Il Taglio dell'Occhio". Si comincia alle ore 20.30 con il mediometraggio girato nel 1965 in Messico da Luis Buñuel: "Simone del deserto" (Simon del desierto) di Luis Buñuel, con Claudio Brook, Enrique Alvarez Felix e Hortensia Santavena.Dopo sei anni passati in cima a una colonna alta venti metri, nei pressi di Aleppo (Siria), il monaco Simone è trasportato dal Maligno, in jet, dal V al XX secolo e lasciato in una discoteca di New York. Film breve, perché incompiuto, ma non minore, compendia le qualità di Buñuel. Grande ricchezza fantastica e grottesca. Le metamorfosi del Diavolo (meglio: i travestimenti di Silvia Pinal), personaggio di esplicita carica blasfema, sono la vera novità del film che non fu terminato per colpa del suo produttore Gustavo Alatriste, il quale cercò di finirlo proponendolo  a Kawalerowicz, Rocha, Truffaut, Bellocchio, Kubrick ma tutti rifiutarono. Pur così incompiuto, ebbe un Leone d'argento e il premio Fipresci a Venezia.
Subito dopo alle ore 21.15 la proiezione dell’iconoclasta e rarissimo: "Il Monaco" (Le Moine), del 1971 diretto dal sovversivo saggista (prestato al cinema) Ado Kyrou, con Nadia Tiller, Franco Nero, Nathalie Delon, Nicol Williamson. Alla sceneggiatura il duo delle meraviglie: Buñuel e Carrière.
Dal romanzo The Monk (1796) di Matthew Gregory Lewis, sceneggiato da Luis Buñuel e Jean-Claude Carrière. Nella Madrid del Seicento Ambrosio, pio priore dei frati cappuccini, è tentato da Satana nei panni di un giovane novizio che è in realtà una lasciva femmina travestita. Affonda nel vizio e commette crimini. Smascherato, è consegnato all’inquisizione, ma, venduta l’anima al diavolo, diventa Papa.
La serata si conclude con la visione a partire dalle ore 22,45 del controverso e "sadiano": "Salò o le 120 giornate di Sodoma", ultimo atroce film di  Pier Paolo Pasolini, con Caterina Boratto, Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Umberto P. Quintavalle, Elsa De Giorgi, Anna Recchimuzzi.
Nel ridurre drammaturgicamente – con Sergio Citti e Pupi Avati – Le 120 giornate di Sodoma (1782-85) del marchese De Sade, P.P. Pasolini ricorre alla ripetizione del numero 4. Durante la Repubblica di Salò 4 signori (il Duca/Bonacelli, il Monsignore/Cataldi, S.E. il presidente della Corte d'Appello/Quintavalle, il presidente Durcet/Valletti, che rappresentano i 4 poteri) si riuniscono insieme a 4 Megere, ex meretrici, e a una schiera di ragazzi e ragazze, partigiani o figli di partigiani in una villa isolata e protetta dai soldati repubblichini e dalle SS. Per 120 giorni sarà in vigore un regolamento che permette ai Signori di disporre a piacere delle loro vittime. Per informazioni: www.cinecittacineclub.org