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venerdì 29 marzo 2024

''Ostia'' di Sergio Citti e ''Leon'' di Luc Besson al Cinecittà Cineclub di Firenze

05-04-2012
Giovedì 5 aprile 2012 per la rassegna "Strange Cruel Love" in programmazione al CineCittà cineclub di Firenze (via Pisana, 576) alle ore 20.45 il folgorante esordio alla regia di Sergio Citti: "Ostia" (Id.) pellicola del 1970 co-sceneggiata da Pasolini con Franco Citti, Ninetto Davoli, Anita Sanders, Laurent Terzieff. Figli di padre anarchico, morto ubriaco per mano loro, e di madre cattolica credente, finita in manicomio (conseguenza di un incesto col proprio padre che le tolse l’innocenza lasciandole l’incoscienza), Rabbino e Bandiera, omosessuali inconsapevoli, accolgono nella loro catapecchia di Ostia una pupa di periferia. Sarà lei l’involontaria causa di un fratricidio. Scritto con Pasolini, che ne ha curato anche la supervisione, è il primo film di Sergio Citti, fratello di Franco e già stretto collaboratore del poeta e regista friulano, che ha messo in immagini la vicenda pateticamente torva e candidamente turpe con cadenze di favola quasi gioiosa che la trasfigura per virtù di stile. Alle ore 22.45 in programmazione l’adrenalinico eppur profondo: "Leon" (Léon) di Luc Besson, con Gary Oldman, Jean Reno, Danny Aiello, Natalie Portman. Léon è un killer, un sicario a pagamento della peggior specie, introvabile e indistruttibile, fin quando un topolino penetra nel suo universo: un topo piccolo con gli occhi immensi della dodicenne Matilde. A parte Reno, per il quale il film è stato scritto su misura, la piccola Portman è la rivelazione del film. È la bizzarra, perversa e onesta storia d’amore tra una dodicenne e un sicario. Amore senza sesso. Lui, l’adulto bambino, la istruisce a uccidere; lei, la bambina adulta, gli insegna a vivere. Besson è un manierista, ma sa prendere i suoi rischi: il suo è un cinema d’azione che non esclude, però, né una strenua attenzione alla psicologia né la cura puntigliosa dei personaggi. Notevoli Oldman e Aiello. Per informazioni: www.cinecittacineclub.org