Da giovedì 12 a mercoledì 18 giugno il Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) propone in programma la proiezione di tre pellicole.
"Alabama Monroe" di Felix Van Groeningen (alle ore 17.30 - tranne il 16 e 17 giugno) è un’intensa storia d’amore dove la musica fa da colonna portante e unisce i due protagonisti: Elise, una tatuatrice, e Didier, un cantante di musica bluegrass, il country nella versione più pura, innamorato del mito dell’America rurale. Quando i due si incontrano, è amore a prima vista. E per la prima volta nella loro vita Elise e Didier, che si credevano destinati alla precarietà dei sentimenti, decidono di impegnarsi fino in fondo in una relazione travolgente e totalizzante, mettendo al mondo Maybelle, che a sei anni però si ammala gravemente.
"Solo gli amanti sopravvivono" di Jim Jarmusch (alle ore 19.30 - tranne il 16 e 17 giugno) è una storia di vampiri bellissimi, affascinanti, colti e buoni. Cultori e fautori delle arti e delle scienze, capaci amore puro e intenso, malinconici ma mai davvero decadenti. Perché la loro non-morte è più carica di voglia di vivere  della vita di quelli che chiamano "zombie", cioè noi umani. Perché a essere decadente è il mondo che gli umani abitano disprezzandone la bellezza, la natura, il progresso, l'amore. Invece solo chi ama può dirsi realmente vivo. E i personaggi di Jarmusch amano: l'arte, la musica, il cinema, la cultura, la vita. Per questo, nonostante il loro muoversi nel buio, sono molto vitali. Sono raffinati e mai affettati, e reagiscono alle difficoltà per non essere mai sconfitti, per dar vita a ciò che manca. Noi ci specchiamo in loro perché sono figure che guardano al futuro nella piena consapevolezza del passato e della sua eredità, che amando si prendono cura del mondo e di qualcuno. Noi come loro dovremmo imparare a non cedere allo sconforto.
"The Grand Budapest Hotel" di Wes Anderson (alle ore 21.45  - tranne il 16 e 17 giugno) ha come protagonista Monsieur Gustave, il concierge (ma di fatto il direttore) del Grand Budapest Hotel, che sorge nell'immaginaria città mitteleuropea di Zubrowka. Gode soprattutto della confidenza (e anche di qualcosa di più) delle signore attempate. Una di queste, Madame D., gli affida un prezioso quadro. In seguito alla sua morte il figlio Dimitri accusa M. Gustave di averla assassinata. L'uomo finisce in prigione. La stretta complicità che lo lega al suo giovanissimo neoassunto portiere immigrato Zero gli sarà di grande aiuto.

Inoltre in programma la mostra di pop art "Sovra(op)posizioni" di Elisabetta Beneforti e Isabella Mancini.

Info: www.cinemaspaziouno.it