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giovedì 28 marzo 2024

Forme per il David, Michelangelo e gli artisti del 2000

31-01-2005
La Galleria dell’Accademia, uno dei musei di Firenze più conosciuti e celebrati al mondo, allestisce per la prima volta al suo interno una mostra di arte contemporanea intitolata “Forme per il David” in programma fino al 4 settembre. Passino le videoproiezioni di Robert Morris, le stampe a colori di Thomas Struth, le lamiere di ferro con macchie di carbone di Kounellis e il “piedone” gigante di Baselitz, ma il membro eretto protagonista di un fotomontaggio di Luciano Fabro con lo sfondo del “Giudizio Universale” ha provocato critiche e sdegno da parte di molti visitatori. A Firenze manca un luogo per l’arte contemporanea, però la scelta di affiancare opere moderne al capolavoro di Michelangelo, ammirato ma anche vivisezionato nei suoi particolari anatomici che spesso diventano protagonisti di cartoline e gadgets  venduti ai turisti di mezzo mondo, non è probabilmente la scelta più adatta. Non è dello stesso avviso l’artista greco Jannis Kounellis che nel primo degli incontri collegati alla rassegna ha detto che “non c’è differenza tra arte pura e impura. Toulouse Lautrec dipinse tutte le prostitute di Parigi e Caravaggio rappresentò degli accattoni, usando un termine “pasoliniano”. Le opere in mostra hanno la stessa valenza rivoluzionaria che aveva all’epoca il David quando fu fatto da Michelangelo”.
Resta il fatto che il pubblico del David in generale non veda di buon occhio l’aumento del prezzo del biglietto nel periodo di durata della mostra.

di Andrea Palanti