Città di Firenze
Home > Webzine > ''Re Lear'' di William Shakespeare al Museo Nazionale del Bargello di Firenze
giovedì 28 marzo 2024

''Re Lear'' di William Shakespeare al Museo Nazionale del Bargello di Firenze

06-06-2013
Dal 6 al 9 giugno 2013, alle ore 21.00, al Museo Nazionale del Bargello di Firenze sarà in scena "Re Lear" di William Shakespeare, riduzione del testo e regia di Gianfranco Pedullà a cura della Compagnia Teatro Popolare d'Arte. Un allestimento di ampio respiro, reso unico dall’affidamento della parte del re ad una donna, Giusi Merli, attrice poliedrica e assai carismatica, tornata da poco da Cannes dove è stato presentato il nuovo film di Sorrentino, La Grande Bellezza, in cui ha una parte di rilievo; significativo anche il resto del numeroso cast, costituito da attori di grande qualità, per lo più toscani, fra i quali spiccano Marco Natalucci e i validi Simone Faloppa, Francesco Rotelli, Gaia Nanni, Roberto Caccavo, Claudia Pinzauti, Enrica Pecchioli, Lorella Serni. Lo spettacolo si avvale della presenza importante di Gianfranco Quero, attore siciliano, già collaboratore di Mario Martone. In King Lear, fra i tanti temi, Shakespeare parla di un difficile passaggio di poteri fra le generazioni di un’arcaica e mitica Inghilterra. Qualcosa di simile sembra accadere nella nostra epoca, dove la comunicazione fra padri e figli appare sbilanciata a favore di adulti sempre giovanili, giovani che – per molti motivi (culturali, lavorativi, sociali) - faticano a imporre la loro funzione sociale e non riescono a diventare adulti. Forse la morte ci fa più paura e una briciola di potere lusinga più del dovuto le nostre fragili vite. Mettere in scena Re Lear è come salire su una montagna e gettare un lungo e pietoso sguardo sul mondo, sulle conquiste e sulle cadute degli uomini. Una montagna misteriosa che, scalandola, svela lentamente la grandezza e la piccolezza del genere umano. Le rivalità, la competizione sfrenata, riportano gli uomini e le donne allo stato bestiale, alla violenza, alla guerra sterminatrice. L’avidità di potere scatena – parafrasando Marx – gli “spiriti selvaggi” della specie umana.

Per informazioni: www.tparte.it